REDAZIONE AREZZO

Oggi c’è l’asta dell’immobile che ha ospitato per anni il maglificio "Cose di Lana"

È il giorno dell’asta per l’immobile che dalla metà degli anni ’70 fino in pratica al 2019 è stato sede – anche imponente – del maglificio Cose di Lana in via Divisione Garibaldi, asse centrale della zona industriale di Santafiora a Sansepolcro. L’appuntamento è fissato per le 10 di stamani al tribunale di Arezzo, con prezzo base di un milione 528mila euro; sono previste offerte in aumento non inferiori a 5mila euro. La storia è oramai nota: il 28 febbraio di due anni fa, il giudice Antonio Picardi non ha prorogato il contratto di affitto a Supermaglia, l’azienda rimasta detentrice del 100% di Cose di Lana. Per questa realtà produttiva, che ha conosciuto periodi floridi e di prestigio grazie anche a marchi quali "Il Granchio" e che era arrivata a occupare oltre 200 maestranze, è stata la fine dopo oltre 70 anni di attività, con il consequenziale licenziamento dell’ottantina di dipendenti rimasti.

Via quindi tutto ciò che all’interno della fabbrica era oggetto funzionale alla produzione, con la novità di maggio-giugno, sempre del 2019: l’avvento di un ex dipendente di Cose di Lana, Marcello Brizzi, divenuto nel frattempo imprenditore e titolare della omonima società, la Maglificio Brizzi & Co. Srl, i cui addetti lavorano all’interno per effetto di un contratto di locazione autorizzato e stipulato attraverso la procedura datata 29 luglio 2019. La società di Brizzi è poi diventata proprietaria del ramo d’azienda Cose di Lana, che per un paio di mesi ha gestito in affitto.

L’asta odierna è una vendita con modalità "senza incanto" e il tempo per l’invio delle offerte è scaduto ieri. Il giudice delegato è il dottor Federico Pani, mentre i curatori fallimentari sono l’avvocato Francesca Tiradritti e i dottori Francesco Brogi e Francesco Rocchi. In vendita vi sono due lotti: il primo è quello relativo all’immobile, che si compone in maggioranza della cubatura riservata alla parte produttiva, più l’ala direzione e uffici; il secondo – per un importo di 18mila euro – il diritto di piena proprietà su una porzione di relitto stradale della superficie di 577 metri quadrati.

C.R.