SOFIA ZUPPA
Cronaca

"Olimpiadi, mia figlia non mollerà". Il padre racconta la gara di Martina

Una serie perfetta, le altre no. Prima italiana, oggi si gioca le speranze di finale. "Credo nel recupero"

"Non mollare mai". È questo il motto di Martina Bartolomei, l’atleta aretina che sta gareggiando con la squadra sportiva dell’Aeronautica militare alle Olimpiadi di Parigi nello skeet femminile, una specialità di tiro a volo. Nata ad Arezzo, si è trasferita con la famiglia all’età di tre mesi a Laterina, dove è cresciuta e dove ama vivere. Il tifo del paese è tutto per lei: "Siamo orgogliosi che Martina abbia raggiunto questo traguardo. La conosciamo da sempre e ha praticato questo sport con passione fin da piccola: si merita di vincere", dicono in piazza. Anche a casa Bartolomei si respira soddisfazione. A parlare è il padre Giovanni Bartolomei: "È una ragazza semplice, ma estremamente determinata. Quando vuole una cosa la ottiene". Orgoglio azzurro ma soprattutto aretino. La passione per lo sport è nata in famiglia: "Da sempre coltiviamo la passione per la caccia – spiega il papà - Lei ha seguito l’esempio mio e di suo fratello maggiore. Fin da piccola ci seguiva nei boschi, curiosa, fino a che, all’età di 14 anni, si è unita alla squadra del tiro a volo". Uno sport che implica responsabilità e caparbietà, qualità che non sono mai mancate a Martina: "Per arrivare a questo traguardo veramente significativo – continua Bartolomei - ci sono voluti vent’anni di lavoro e di enorme sacrificio, da parte sua ma anche da parte della famiglia. I momenti bui sono stati tanti, perché come in ogni percorso importante ci sono alti e bassi, ma lei li ha superati tutti a testa alta". Nonostante la sua fermezza, però, ci sono stati anche attimi di debolezza, dettati dalle pressioni che un evento del genere porta inevitabilmente con sé: "Me lo ha esternato e lo posso confermare: se ha avuto momenti di defiance sono stati dettati dalle pressioni che subisce ogni giorno e dalle aspettative che ruotano attorno a lei: è come se sentisse addosso un’armatura difficile da alleggerire". D’altronde, uno sbaglio alle Olimpiadi è uno sbaglio di fronte al mondo intero. Per Martina si tratta della prima Olimpiade, dopo anni di altri traguardi raggiunti: "Il più importante è stato sicuramente l’oro ai Giochi Europei Cracovia 2023, che le ha consentito di ottenere il pass olimpico", racconta. L’atleta aretina, che ieri mattina ha disputato il primo giorno di qualificazioni, ha raggiunto il 16esimo posto con 69 punti, dopo una graduale rimonta. Continuerà a inseguire il suo obiettivo anche oggi, in altre due serie. Obiettivo: piazzarsi in finale, anche se l’impresa è tutta in salita. "Nonostante la partenza fiacca, confido che Martina potrà ribaltare il risultato, perché è già successo in passato". A parlare è un padre fiero: "Quello che provo è difficile da spiegare, Martina ha dato un senso a tutto il tempo che ha dedicato alla sua attività: per noi ha già raggiunto il massimo".