Oltre 200 firme raccolte per chiedere un Consiglio comunale aperto sulla vertenza Abb E-Mobility. È questo il bilancio provvisorio del gazebo allestito ieri mattina da San Giovanni Civica in piazza Cavour. L’iniziativa ha anche l’obiettivo di richiedere un tavolo istituzionale sulla crisi dello stabilimento di via dell’Energia.
Tanti i sangiovannesi che si sono recati a sottoscrivere la petizione lanciata dal gruppo di opposizione. A norma di regolamento, è stata già superata la soglia minima di firmatari per chiedere la convocazione della seduta speciale - 100 firme - ma San Giovanni Civica tornerà comunque in piazza anche sabato prossimo per proseguire l’attività.
Ma in cosa consiste un Consiglio comunale aperto? Si tratta di un’adunanza straordinaria del classico consiglio cittadino in cui è previsto l’intervento del pubblico, oltre a sindaco, assessori e consiglieri. Quindi hanno diritto di parola semplici cittadini, ma anche lavoratori, rappresentanti sindacali, esperti, oppure anche l’azienda.
L’intento dell’opposizione è quello di chiarire davanti alla città lo stato di salute di una fabbrica all’avanguardia che ha trasferito a San Giovanni la propria produzione d’eccellenza soltanto due anni fa e che adesso, dopo l’uscita dei somministrati, intende licenziare 33 dipendenti a tempo indeterminato.
Dovremo attendere giovedì per capire se ci sarà una svolta sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Nel frattempo sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale della Lega Marco Casucci, presente il 18 novembre scorso allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali di fronte ai cancelli dell’azienda, il quale ha sottolineato che in questi anni l’attenzione del Carroccio verso Abb è stata costante.
"Al di là di alcune polemiche tra Partito Democratico e San Giovanni Civica - ha detto - ricordo che, in occasione dell’ultimo Consiglio regionale che si è tenuto il 26 novembre, ho chiesto, tramite un apposito atto diretto alla giunta regionale, di monitorare l’evolversi della situazione di Abb E-Mobility e di tutte le aziende del settore che operano in Valdarno aretino e fiorentino proprio promuovendo la costituzione di un tavolo istituzionale che veda la partecipazione delle aziende e delle amministrazioni comunali e a riferire puntualmente alla commissione competente ogni mese. Il mio pensiero è costantemente rivolto ai tanti lavoratori del Valdarno che con grandissima dignità stanno lottando per veder garantiti i loro diritti lavorativi".
La proposta di Casucci verrà discussa in Regione martedì.