MARCO CORSI
Cronaca

Omicidio in discoteca, c’è un nome. È in fuga ma ora il cerchio si stringe

Il presunto assassino di Joel Seipio è un connazionale e vive in Umbria: i carabinieri sono sulle sue tracce

Joel Ramirez Seipio, il trentottenne dominicano ucciso all’alba di domenica

Joel Ramirez Seipio, il trentottenne dominicano ucciso all’alba di domenica

Montevarchi (Arezzo), 6 ottobre 2023 – Svolta vicina nell’omicidio davanti alla discoteca. Sarebbe stato identificato in mezzo a un gruppo di uomini e donne, grazie alle telecamere, l’uomo che ha ucciso Joel Ramirez Seipo, il 38enne di origine dominicana residente a Montevarchi, morto all’ospedale della Gruccia dopo essere rimasto accoltellato in una rissa davanti al locale di Terranuova domenica all’alba. L’assassino è in fuga e viene ricercato. I carabinieri avrebbero stretto il cerchio intorno ad un piccolo gruppo di persone, connazionali della vittima. Tra queste gli investigatori avrebbero individuato e identificato l’assassino, che abita in Umbria, anche se al momento non sarebbe stato emesso alcun provvedimento. Sviluppi decisivi sono attesi nelle prossime ore. Le indagini, coordinate dal pm Francesca Eva, si sono basate soprattutto sulla disamina delle immagini e l’ascolto delle testimonianze ed hanno aperto uno spaccato importante su una comunità, quella dominicana.

Intanto non sono ancora stati fissati i funerali di Joel. Ieri mattina la salma non era stata ancora riconsegnata ai familiari, nonostante sia stata già eseguita l’autopsia, che ha confermato quella che sembrava un’ipotesi molto plausibile, ovvero che il cittadino centroamericano sia stato ucciso da un narghilè, che lo ha colpito in un punto vitale. Nel frattempo nelle ultime ore sui social è apparso un messaggio della famiglia rivolto ai valdarnesi e in particolare alla comunità di Montevarchi.

"Vi ringraziamo anticipatamente di tutto e allo stesso tempo vi chiediamo di non effettuare alcun tipo di manifestazione il giorno in cui si svolgeranno i funerali – si legge – ognuno di voi sa già che c’è dolore e impotenza per quanto accaduto. Lasciamo che la giustizia faccia il suo lavoro. Vi informeremo quando avranno luogo le esequie". .

Le indagini dei militari valdarnesi, diretti dal tenente Tommaso Forziati, si sono concentrate fin da subito sulla ricostruzione di quei terribili momenti vissuti attorno alle 7 di domenica mattina, negli scampoli di una serata-evento di musica che aveva richiamato nel locale un gran numero di persone.

Un parapiglia improvviso quanto violento, innescato, sembra, da futili motivi. I contendenti, in seguito, si sono spostati nel piazzale e sulla strada dietro la discoteca affrontandosi a calci e pugni e poi facendo volare qualunque oggetto capitasse loro a tiro. Compresi gli arredi, sedie, bottiglie, soprammobili e appunto il narghilè.