Arezzo, 8 ottobre 2023 – Una caccia all’uomo che ormai va avanti da giorni: c’è un volto e un nome, quindi gli investigatori sanno bene chi è l’assassino di Joel Ramirez Seipo, il 38enne di origine dominicana residente a Montevarchi, morto all’ospedale della Gruccia dopo essere rimasto coinvolto in una rissa davanti al locale di Terranuova domenica scorsa all’alba. Ma il giovane ritenuto responsabile dell’omicidio, anche lui di origini dominicane, non si trova.
Sarebbe stato identificato in mezzo a un gruppo di uomini e donne, grazie alle telecamere: risiede nel Perugino, quella sera era arrivato in Valdarno insieme ad alcuni amici e, visto quanto accaduto, avrebbe pure avuto qualche giorno di vantaggio per far perdere le proprie tracce, magari aiutato da altri soggetti della stessa comunità. Sta di fatto che anche nella giornata di ieri non ci sono stati sviluppi sulle ricerche: i carabinieri della Compagnia di San Giovanni, insieme a quelli del comando provinciale di Perugia, vanno avanti nell’inchiesta che, in ogni caso, a distanza di poco tempo dal delitto, ha consentito di identificare l’uomo ritenuto responsabile del gesto fatale. I militari avrebbero in un primo momento stretto il cerchio intorno ad un piccolo gruppo di persone, connazionali della vittima.
Tra queste è stato successivamente identificato l’assassino, che abita in Umbria, ma che al momento risulta irreperibile. Le indagini, coordinate dal pm Francesca Eva, si sono basate soprattutto sulla disamina delle immagini e l’ascolto delle testimonianze.
Gli accertamenti dei militari valdarnesi, diretti dal tenente Tommaso Forziati, si sono concentrate fin da subito sulla ricostruzione di quei terribili momenti vissuti attorno alle 7 di domenica mattina, negli scampoli di una serata-evento di musica che aveva richiamato nel locale un gran numero di persone.
Un parapiglia improvviso quanto violento, innescato, sembra, da futili motivi. I contendenti, in seguito, si sono spostati nel piazzale e sulla strada dietro la discoteca affrontandosi a calci e pugni e poi facendo volare qualunque oggetto capitasse loro a tiro. Compresi gli arredi, sedie, bottiglie, soprammobili e appunto il narghilè.
Nelle prossime ore intanto si dovrebbe sapere la data dei funerali del giovane padre, sottoposto ad autopsia nei giorni scorsi, che ha confermato quella che sembrava un’ipotesi molto plausibile, ovvero che il cittadino centroamericano sia stato ucciso da un narghilè, che lo ha colpito in un punto vitale.