LUCA AMODIO
Cronaca

Omicidio del narghilè: perito in aula. Slitta la sentenza: sarà a novembre

Sentito in camera di consiglio solo il consulente tecnico. Gli avvocati dell’imputato: “Analisi approfondita”

Arezzo, 24 settembre 2024 – Ieri è stato il giorno del consulente tecnico della difesa nel processo per l’omicidio del narghilè: seduto al banco degli imputati c’era Pavel Martinez Mesa. La Pm Francesca Eva gli contesta l’omicidio volontario: secondo l’accusa avrebbe lanciato al connazionale Joel Ramirez Seipo un narghilè per ucciderlo durante una rissa alla discoteca di Poggilupi.

Per provare a smontare il capo di imputazione - e convincere il Gip Giulia Soldini che non si sia trattato di un gesto volontario - i legali di Martinez hanno affidato a un perito tecnico una perizia balistica sulla traiettoria compiuta dall’arma bianca.

“Il nostro consulente, il dottor Emilio Galeazzi, ha fatto una disamina sull’impatto e ha chiarificato alcuni punti in maniera approfondita: non era volontà del nostro assistito uccidere Seipo”, spiega l’avvocato difensore Francesco Arena, che segue il caso insieme al collega Alberto Catalano.

Sono state due ore e mezzo di discussione in camera di sicurezza (cioè a porte chiuse) in cui è stato ascoltato soltanto il perito tecnico: non sono stati invece sentiti gli altri due consulenti medico legali previsti per oggi, né quello incaricato dalal procura, il professor Mario Gabrielli, né quello della difesa, il dottor Scalise.

Questo significa che per la sentenza c’è da aspettare ancora ancora un po’. I tempi lievitano. Se prima la si attendeva a metà mese prossimo adesso bisognerà aspettare il 5 novembre. Nelle settimane precedenti in calendario c’è invece l’udienza in cui verranno sentiti i consulenti tenici medici (15 ottobre) e quella delle discussioni con la requisitoria della Pm e l’arringa dei difensori dell’imputato.

A processo c’è anche la famiglia che si è costituita parte civile ed è assistita dagli avvocati Alessandro Massai e Francesca Rossi. “Si tratta di una prova scarna che non ha calcolato né la traiettoria né la velocità”, ha commentato dopo l’udienza l’avvocato Massai.

Intanto è trascorso quasi un anno dalla morte di Seipo. Era il primo ottobre scorso quando scoppiò la rissa alla discoteca El Angel Vip di Terranuova che si concluse con la morte di Seipo. I momenti di violenza vennero ripresi dalle telecamere di sorveglianza che mostrarono le botte tra circa 25 persone fuori dal locale. Tutto cominciò da un bicchiere che era stato fatto cadere da un tavolo e sfociò nella violenta rissa che ha visto contrapposte due fazioni: i valdarnesi di Seipo e i perugini di Martinez. Volarono bicchieri, sedie, oggetti quant’altro. E appunto anche un narghilè a forma di teschio che si rivelò essere l’arma del delitto.