MONTERCHIInizio 2025 all’insegna dei furti a Monterchi. Che ovviamente hanno messo in allarme la popolazione. L’ultimo della serie è avvenuto a metà mattinata di giovedì scorso in via Protoli, una fra le strade della zona bassa di Mercatale che collega l’edificio delle scuole con la strada provinciale 221, immettendosi in essa proprio all’altezza della Stazione dei Carabinieri. I ladri hanno agito fra le 10.30 e le 11 in un’abitazione nella quale, in quel momento, la proprietaria non era presente, in quanto uscita molto probabilmente per andare a fare la spesa. Per entrare, hanno forzato l’inferriata di una finestra laterale per poi mettere a soqquadro i vari e darsi alla fuga nel giro di pochi minuti. La donna ha inoltrato denuncia ai carabinieri, ma tre casi analoghi si sono verificati in totale negli ultimi giorni e sempre in un raggio ristretto a Mercatale.
Anche in queste circostanze, i danni all’appartamento hanno superato il valore della refurtiva, alquanto scarso. C’è anche chi, postando sui social, avrebbe visto in faccia gli autori (sembra che fossero tre), che sarebbero arrivati a Monterchi a bordo di un’auto di grossa cilindrata. L’episodio sul quale i militari dell’Arma stanno indagando è relativo a sabato 18 gennaio scorso, quando in paese si è tenuta la tradizionale Fiera di Sant’Antonio: una ragazza si sarebbe insospettita per aver notato individui sconosciuti attorno a casa, uno dei quali (il palo?) la avrebbe invitata a non intralciare la situazione. Alla luce poi dei fatti verificatisi di recente anche ad Anghiari e dei tentativi di furto alla Cisa di Sansepolcro, è chiaro che la Valtiberina sia tornata nel mirino. Il bottino non è mai stato ingente, ma resta il fatto che fra i cittadini di Monterchi sia adesso minore la percezione della sicurezza. Ne prende atto anche il sindaco Alfredo Romanelli, che ha già avuto modo di parlare con i carabinieri: "Premesso che sono un pubblico amministratore e che il Comune non ha competenza legislativa – ha detto il primo cittadino – posso comunque affermare che i controlli ci sono e che le forze dell’ordine si impegnano al massimo. Il problema è che fenomeni del genere sono in aumento, anche qui da noi; la preoccupazione è comprensibile, ma il problema deve essere affrontato ad alto livello. C’è un clima prevalente di impunità e c’è anche chi in sede istituzionale tende a minimizzare, due fattori che creano terreno fertile per gli atti criminosi".