
di Giorgio Grassi
Ruspe, pale meccaniche e camion sono scesi nel fiume Arno a San Giovanni, dando inizio all’operazione Arno sicuro. Lavori che erano stati sospesi, prima per il maltempo, successivamente a causa della pandemia di Covid-19. Il tratto interessato è la superficie del greto, tra il ponte Nuovo (Pertini) ed il Vecchio (Ipazia). Si effettuano opere di sbancamento nel greto, con agglomerati di materiale scavato e sistemato in un lungo rialzo di oltre tre metri, per attuare la deviazione del letto, che adesso scorre sul lato destro, per portarlo a sinistra sotto la pineta, dove scorreva decenni or sono e c’erano una scalinata e cabina per mettersi il costume e fare il bagno.
E’ stato fatto un ripiano con la ghiaia e terra che per chiudere gli stagni d’acqua sotto la pineta, popolati da schiere di grosse nutrie i castori d’acqua e ratti di palude, dove verrà appunto deviato il corso del fiume. Una volta tutto pronto sulla sponda destra, lungo via Sette Fratelli Cervi, inizieranno qui i lavori di rifacimento della sponda, del greto e letto dell’Arno. La presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno, Serena Stefani sostiene: "Il restyling dell’Arno a S.Giovanni è, dunque, iniziato con opere per un impegno di 1.100.000 euro. La sistemazione globale del fiume è compresa nella superficie fra i due ponti. Si tratta di opere straordinarie, finanziate col contributo della Regione Toscana. Un investimento importante, destinato a migliorare la sicurezza dell’Arno, ma anche per riqualificare il fiume dal punto di vista ambientale, nel tratto di uno spazio molto popolato".
Si tratta, quindi, di un intervento complesso, finalizzato a contenere i fenomeni abrasivi. Infatti, sulla sponda destra, quella più a rischio esondazioni (per le grandi piogge invernali del fiume nello scorso autunno, l’acqua della grande piena si alzò fino a fare il pari con la sponda dei giardini di Via Sette Fratelli Cervi), sarà realizzata una scogliera con massi ciclopici al piede della scarpata, con una serie di opere trasversali di consolidamento, e di nuovo inalveamento di magra dell’Arno, che sarà rettificato. Conclusi i lavori, l’ambiente sarà rinverdito con la piantumazione di nuovi cespugli. Adesso i due torrenti principali affluenti dell’Arno nel tratto fra i due ponti, il Le Ville ed il Borro della Madonna, sono completamente asciutti, e così rendono l’esecuzione delle varie opere meno problematica. Tuttavia, la foce del Borro della Madonna, è già stata tracciata con un fossato di collegamento.
Ma l’opera più impellente resta quella del consolidamento delle pile alla base delle colonne portanti gli archi del ponte Ipazia, dove la costante erosione sembra metta a dura prova la tenuta dello stesso ponte, che ha più di 70 anni di vita. La grave situazione delle pile-base si nota bene a vista, specie adesso che d’acqua ce n’è veramente pochissima.
Anche il sindaco Valentina Vadi esprime una certa preoccupazione sull’Arno, quando afferma: "Siamo in ansia per l’erosione spondale nella parte opposta, rispetto a quella dove avverrà l’arginatura leopoldina". E spiega: "Perché nel tratto del fiume Arno, davanti allo stadio, è avvenuto un fenomeno di erosione che ci preoccupa. Siamo impegnati a rendere alcune zone, che potrebbero essere edificate o urbanizzate, destinate ad attività produttive, per cui ci sono da risolvere questioni di natura idrogeologica".