LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Ora il cerchio si stringe". Il questore: sono due bande

Di Lorenzo e la prima svolta: "Decisive le telecamere e il lavoro investigativo". Già in servizio i nuovi agenti. Raid da un gruppo paramilitare e uno col piccone. .

"Ora il cerchio si stringe". Il questore: sono due bande

Il questore Maria Luisa Di Lorenzo

Due bande. Una che colpisce con azioni paramilitari, l’altra a colpi di piccone. Ma il cerchio si sta chiudendo e gli investigatori sono su piste buone nella caccia ai predatori d’oro. Questione di tempo, poco, e almeno una delle due bande potrebbe avere le ore contate dopo le manette scattate ai polsi di due rumeni. Un lavoro sottotraccia ma meticoloso, portato avanti per mesi incrociando dati, video, sopralluoghi, che impegna polizia e carabinieri, coordinato dalla procura. Un lavoro che il questore Maria Luisa Di Lorenzo argomenta, dati alla mano. Con una proiezione su sviluppi importanti nelle indagini.

Questore Di Lorenzo, come siete arrivati ai due arresti?

"È frutto di un lavoro molto approfondito che va avanti da diversi mesi. Siamo a venticinque furti dall’inizio dell’anno nelle aziende del distretto orafo diventato bersaglio di bande specializzate in una tipologia di reato".

Qual è la chiave di volta nelle indagini?

"Abbiamo passato al setaccio le immagini delle telecamere nelle aziende colpite dai raid, incrociato le informazioni raccolte nei sopralluoghi, oltre ad un raffinato lavoro investigativo".

Quante sono le bande che si muovono tra le aziende del distretto?

"Pensiamo che ad agire siano due gruppi di malviventi: il primo che adotta un sistema di azione paramilitare come abbiamo visto anche nei furti più recenti, e l’altro che utilizza una tecnica diversa e opera con strumenti da scasso - piccone e ascia - per entrare all’interno degli stabilimenti".

C’è un collegamento tra i due gruppi?

"Pensiamo di no. Ma non è finita qui".

In che senso?

"Sono le prime due persone inviduate e arrestate ma ci aspettiamo di dare risposte altrettanto concrete nel futuro prossimo. Anche perchè è evidente che due persone non possono aver fatto tutto da sole".

Sono arrivati gli agenti in più da Roma per il controllo del territorio?

"Abbiamo rinforzi inviati dal Dipartimento e qui insie me a noi lavorano un funzionario e uomini dello Sco, reparto della Polizia di Stato specializzato nell’attività investigativa. Ci affianca nell’azione di contrasto al fenomeno dei furti nelle aziende orafe".

Che messaggio si sente di dare agli imprenditori che hanno paura e chiedono più sicurezza?

"Dico che non abbasseremo mai la guardia e ci dedicheremo senza soluzione di continuità alle indagini per risalire agli autori dei raid. Io stessa, nell’ambito di una riorganizzazione interna alla Questura, ho già dislocato nuove risorse alla Squadra Mobile proprio per potenziare l’attività investigativa".

Con quale metodologia?

"Abbiamo intensificato i servizi di controllo del territorio con equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine e operiamo su due fronti: il rafforzamento della presenza sul territorio con squadre specializzate e un’attività investigativa mirata che impegna un pool di esperti".