Arezzo, 6 luglio 2024 – «Le aziende non si possono difendere da sole. Siamo grati di avere al nostro fianco Prefettura e forze dell’ordine". Le parole sono quelle di Giordana Giordini, presidente della sezione oreficeria e gioielleria di Confindustria Toscana Sud e della Consulta orafa di Arezzo.
Il nodo è quello della sicurezza. Un tema tornato caldo alle luce anche dell’ultimo episodio. La rapina che si è verificata nella zona industriale di Badia al Pino dove alcuni malviventi servendosi di spray urticante hanno sorpreso il titolare e un dipendente fuggendo con quasi mezzo milione di euro come bottino. Giordini interviene di fatto alla vigilia della riunione fissata in calendario il prossimo 10 luglio in Prefettura.
"Dopo l’ultimo episodio di rapina ai danni della Italiana Horo, siamo grati al Prefetto, la dottoressa Maddalena De Luca, che ha raccolto le nostre istanze e ci ha convocati mercoledì prossimo insieme al comandante dei Carabinieri di Arezzo, Claudio Rubertà, al questore di Arezzo Maria Luisa Di Lorenzo e al comandante provinciale della Guardia di Finanza Walter Mazzei, anche loro al nostro fianco per permetterci di continuare a vivere serenamente ed operosamente come abbiamo sempre fatto" sottolinea Giordana Giordini, ponendo poi l’attenzione sulla richiesta di un numero maggiore di agenti e militari sul territorio. Una richiesta partita dalla Prefettura di Arezzo.
«La dottoressa De Luca, che ha convocato a più riprese tavoli tecnici alla presenza delle associazioni di categoria per monitorare il tema della sicurezza nelle aziende orafe, ha chiesto al Ministero dell’Interno di implementare il numero di uomini a presidio del territorio. L’ultimo episodio di rapina ai danni della Italiana Horo dimostra la disinvoltura e sfrontatezza dei malviventi, che hanno agito in pieno giorno aggredendo il titolare e un dipendente con spray urticante e mettendo a segno il colpo con un ingente bottino. Noi imprenditori non possiamo contrastare azioni di questo tipo - spiega la presidente della sezione oreficeria e gioielleria di Confindustria Toscana Sud - Abbiamo dotato le nostre aziende di ogni tipo di allarme, sistemi di videosorveglianza all’avanguardia e dissuasori agli ingressi, ci siamo attrezzati con una vigilanza privata ulteriore da utilizzare come presidio notturno, ci siamo organizzati con gruppi Whatsapp per un aggiornamento costante e capillare ma ci troviamo del tutto impotenti di fronte a simili episodi violenti che testimoniano l’aumentata pericolosità del territorio in cui viviamo e lavoriamo con le nostre aziende, le nostre
famiglie ed i nostri dipendenti".
Giordini oltre alle misure messe in campo dagli imprenditori sottolinea poi un aspetto numerico. "Gli strumenti di difesa passiva di cui dispongono le aziende orafe non possono sostituire l’ordine e la sicurezza garantiti dalle forze dell’ordine. I dati parlano chiaro: 9 episodi di furti e rapine nei soli primi 6 mesi di quest’anno, 7 nel 2023, 3 nel 2022. A fronte di questa evidente escalation e del disperato sforzo con il quale tentiamo di difenderci è fondamentale che lo Stato intervenga senza indugi con uno speciale rafforzamento del presidio del territorio che blocchi l’ulteriore crescita e radicalizzazione dei fenomeni malavitosi".
M.M.