Arezzo, 4 febbraio 2025 – Mentre Donald Trump inizia a giocare la partita dei dazi, imponendoli al 25% sul Canada e sul Messico e al 10% sulla Cina, l’oro vola a 88 euro al grammo e fa registrare un nuovo record storico, con un aumento percentuale del 50% nell’ultimo anno. Il mercato non riesce a valutare con esattezza il rischio di una guerra commerciale globale, perché nessuno sa davvero cosa intenda fare il presidente degli Stati Uniti e neppure che tipo di contromosse possano adottare gli Stati colpiti da dazi che potrebbero riguardare anche l’Europa. L’atteggiamento generale è attendista: sui mercati prevale l’idea che Trump possa alla fine essere più pragmatico di quanto non faccia credere e dunque adottare dazi graduali e più bassi per l’Europa. Ivana Ciabatti, fondatrice e amministratrice delegata di Italpreziosi, considera il momento complicato ma non perde l’ottimismo.
Ciabatti, in attesa che la politica protezionista del presidente Donald Trump prenda piede, una quantità anomala di lingotti d’oro sta attraversando l’Atlantico per raggiungere gli Stati Uniti. Come valuta questo momento storico?
“Le ragioni dietro questi incredibili flussi di metallo sono da ricercare nel sospetto che Trump possa introdurre tariffe sulle importazioni di materie prime, inclusi i metalli preziosi. Dopotutto i timori delle borse si sono rivelati fondati, e gli Usa hanno imposto davvero i primi dazi supplementari a Canada, Messico e Cina: tutti paesi che, tra l’altro, hanno un ruolo rilevante nella produzione di oro. Nel mirino anche l’Unione Europea, che con tutta probabilità finirà vittima della stessa politica protezionista. Il 2025 si prospetta carico di dinamiche complesse, tra catene di approvvigionamento in sofferenza, tensioni geopolitiche e aumento della domanda da parte di banche centrali e investitori privati. Le prospettive degli analisti rimangono comunque positive per l’oro”.
La crescita vertiginosa del prezzo dei metalli preziosi, compreso l’argento, nell’ultimo mese era prevedibile?
“È una conseguenza diretta dell’attuale momento di instabilità geopolitica con conseguente incertezza economica e finanziaria: storicamente il ruolo dell’oro è quello di preservare il potere d’acquisto come bene rifugio. Emblematico il recente caso di Deepseek, azienda dell’intelligenza artificiale cinese il cui modello di business ha provocato timori nei competitori del comparto tech Usa, primo tra tutti il colosso Nvidia, che ha visto bruciare 589 miliardi di dollari in un solo giorno: è la peggiore perdita giornaliera della storia. Ammonta a oltre mille miliardi la rimessa del settore tecnologico statunitense. L’oro rappresenta un buon asset per coprirsi da questo tipo di rischi”.
Il probabile arrivo dei dazi statunitensi anche per l’Unione Europea che effetto può avere per le oltre mille aziende del distretto orafo?
“Dipende molto dall’entità che potranno avere in percentuale. Sicuramente influenzeranno molto il mercato e potrò essere più precisa quando ne sapremo di più. Questa incertezza non fa di certo bene al settore. Non a caso a Vicenza ci sono stati molti operatori ma c’è anche tanta attesa per capire come si risolverà questo momento particolare che stiamo vivendo che qualcuno ha chiamato deglobalizzazione”.
Legata al valore dell’oro c’è anche la politica monetaria. Cosa si aspetta in questo ambito?
“Molti osservatori ritengono che le misure adottate da Trump provocheranno un aumento dell’inflazione, complicando per la Federal Reserve la strada dell’allentamento della politica monetaria. Dopo il taglio dei tassi di 50 punti base a settembre 2024 e quello di 25 punti base, operato a dicembre, la banca centrale statunitense ha deciso di adottare maggiore cautela. Troppa la preoccupazione legata all’agenda politica del neo presidente e ai suoi effetti sull’economia e sul dato inflazionistico. Così l’inizio del 2025 è all’insegna di probabili rallentamenti degli scambi globali, dell’inasprirsi delle guerre commerciali e dello spettro di un rialzo dell’inflazione. Questo provocherà delle difficoltà alle nostre aziende ma so che, come hanno sempre fatto, risponderanno con fermezza e saggezza all’ennesimo momento difficile della loro storia”.