LUCA AMODIO
Cronaca

Oro: torna l’incubo ladri. Colpo da cinquemila euro

È andato in scena a Frassineto, alla Giada Preziosi: in azione un solo uomo

Polizia di stato che indaga sul caso

Polizia di stato che indaga sul caso

È durata una manciata di settimane la tregua dell’assalto alle aziende orafe aretine. Adesso i malviventi sono tornati a colpire. Nella notte tra martedì e mercoledì sono entrati alla Giada Preziosi Srl di Frassinetto e hanno portato via 5mila euro di refurtiva tra anelli e braccialetti. Le immagini hanno immortalato un uomo con le mani sul bottino ma difficile pensare che non ci sia stato un complice, magari a fare da palo fuori dalla bottega. Chi ha messo a punto il blitz ha agito con il volto travisato che ha portato via quello che ha trovato dentro una cassaforte socchiusa. Prima di depredare il tutto ha usato una scala per entrare nella stanza e ha buttato giù a colpi la finestra di vetro. Non si tratta di uno dei colpi della vita, come alcuni che sono andati a segno lo scorso anno, ma comunque sia un episodio che accede di nuovo i riflettori sui rischi del mestiere di chi lavora con i preziosi.

Il 2024 è stato l’annus horribilis per gli orafi del distretto più grande d’Europa che conta 1200 aziende in tutta la provincia. I colpi, tra quelli andati a segno e quelli andati a vuoto (ma spesso con tanti danni), sono stati 24: e il che significa due al mese, uno ogni quindici giorno. Un incubo per gli imprenditori che più volte, anche tra le colonne de La Nazione hanno lanciato i loro gridi d’allarme e spesso anche di indignazione. A cavallo tra il 2024 e il 2025 sono arrivati in città anche 15 nuovi agenti, inviati direttamente dal Viminale con l’obiettivo di contrastare il fenomeno che era diventata un’emergenza anche per Roma. I rinforzi sono arrivati e, in effetti, la differenza si è fatta, fatta salva la cronaca degli ultimi giorno.

Si tratta comunque di un episodio dai contorni diversi rispetto a quelli a cui gli orafi aretini - loro malgrado - si erano abituati. I protagonisti non erano quelle bande specializzate, gruppi para militari pronti all’assalto con tanto di armi e strade bloccate. No, qui non c’è stata di certo improvvisazione ma si vede che è un’azione su piccola scala. Il bersaglio è una piccola realtà, la Giada Preziosi Srl e poi chi è entrato in scena è solo un uomo: ha usato una scala, ha rotto un vetro e d è entrato dentro la bottega. Una volta dentro ha preso dentro la cassaforte anelli in argento, ottone e rame per circa 5mila euro. Non c’era alcun allarme collegato ma delle telecamere che, dai primi accertamenti, mostrano un uomo entrare con il volto travisato mettere le mani sul bottino. C’era anche un complice? Un palo ad attenderlo fuori? Due domande su cui polizia sta cercando di fare luce.