MARCO CORSI
Cronaca

Ospedale della Gruccia. 5 anni di parto con analgesia epidurale

Il 18 febbraio 2020, l’ospedale Santa Maria alla Gruccia ha introdotto il servizio di partoanalgesia. Un bilancio positivo.

L'ospedale della Gruccia

L'ospedale della Gruccia

Arezzo, 17 febbraio 2025 – Il 18 febbraio 2020, l’ospedale Santa Maria alla Gruccia ha introdotto il servizio di partoanalgesia, un’importante innovazione volta a garantire alle future mamme un’esperienza di nascita più sicura, rispettosa della loro volontà e, soprattutto, meno dolorosa. L’iniziativa è stata portata avanti dall’Unità operativa semplice dipartimentale di Anestesia e Rianimazione, con l’obiettivo di offrire un supporto concreto alle donne durante il travaglio, senza alterare il naturale processo del parto. A distanza di cinque anni, i dati dimostrano un crescente interesse da parte delle gestanti del Valdarno aretino verso questa opportunità. L’analgesia epidurale non è un’alternativa al parto naturale, ma una risorsa che la medicina mette a disposizione per consentire alle madri di affrontare il momento della nascita con maggiore consapevolezza e serenità. Il dolore del travaglio è un’esperienza soggettiva, influenzata da molteplici fattori, tra cui il contesto culturale, le esperienze personali e le condizioni fisiche e psicologiche della partoriente.

Non è un segnale di patologia, ma una componente fisiologica del parto. Per questo, il Punto nascita del Valdarno offre diverse tecniche di controllo del dolore, sia naturali – come l’uso della vasca nativa e dello spinning baby – sia farmacologiche, con la possibilità di accedere alla partoanalgesia. «L’analgesia, come parte integrante dell’assistenza alla gravidanza, non sostituisce il parto naturale, ma rappresenta uno strumento in più per favorire un’esperienza di nascita positiva» spiega il dottor Emilio Guerra, direttore dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione. «In questi cinque anni abbiamo registrato un aumento progressivo delle richieste da parte delle donne del territorio, segno di una maggiore consapevolezza e di un crescente apprezzamento del servizio».

Per usufruire del servizio, è necessario prenotare una visita anestesiologica tramite il Centro Unico di Prenotazione (CUP), a partire dalla 30ª settimana di gravidanza. Inoltre, per le future mamme interessate, è previsto un corso informativo organizzato dal reparto di Ostetricia e Ginecologia, con priorità per le donne più vicine al termine della gravidanza. La visita anestesiologica si svolge ogni sabato, dalle 8:30 alle 12:30, presso l’ospedale del Valdarno. Durante il corso informativo vengono fornite tutte le indicazioni necessarie per una scelta consapevole e informata. Oltre alla partoanalgesia, il personale medico e ostetrico dell’ospedale Santa Maria alla Gruccia è formato per supportare le donne nel controllo del dolore attraverso metodi non farmacologici. «Il sostegno alla donna durante il travaglio e il parto è fondamentale» sottolinea il dottor Filippo Francalanci, direttore dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia. Il presidio ospedaliero ha ottenuto il riconoscimento di Ospedale Amico delle bambine e dei bambini dall’Unicef, grazie all’adozione di pratiche volte a garantire il massimo rispetto dei bisogni della mamma e del neonato.

L’uso di posizioni libere, integrate con manovre esterne mirate, rappresenta un valido aiuto per facilitare il travaglio, migliorare il posizionamento fetale e prevenire eventuali complicazioni. «Il nostro obiettivo è garantire un’esperienza di nascita il più possibile positiva, tutelando sempre la salute della madre e del bambino» conclude Francalanci. «Percorsi personalizzati e approcci multidisciplinari ci permettono di rispondere alle esigenze di ogni donna, offrendo un’assistenza efficace e rispettosa». A cinque anni dall’introduzione della partoanalgesia, insomma, il bilancio è positivo: il servizio ha reso il momento del parto più sereno per molte mamme, confermando l’importanza di un’assistenza ostetrica attenta, competente e al passo con le esigenze delle donne di oggi.