Ha chiuso l’anno e aperto il nuovo sulla poltrona più alta della Asl. Antonella Valeri guida un’azienda con tre province e migliaia di dipendenti, in attesa della nomina del nuovo direttore generale che il governatore Giani dovrebbe formalizzare a metà mese. Ora è lei la numero uno della Asl sud est.
Valeri, laurea in giurisprudenza: perchè ha scelto la sanità? "Mi sono diplomata al liceo classico di Cortona, poi l’università a Perugia. Non ho pensato subito al matrimonio anche se ho completato la coperta a uncinetto... Ho partecipato a trentacinque concorsi e il primo che ho vinto è stato alla Usl 24 di Cortona. Quel giorno mio marito disse: è un lavoro che ti impegna mezza giornata e ti permette di conciliare professione e famiglia".
E come è andata? "A 27 anni ho avuto un figlio e quando ha compiuto i 18 anni ho capito che volevo qualcosa di più dal lavoro, ho seguito un percorso a Firenze, Siena, in Regione, a Empoli e Livorno, poi a Savona come direttore amministrativo. Sono un tipo irrequieto, mi piace trovare sempre una motivazione nuova nel lavoro che amo e sento un po’ come una missione".
Cosa ha di speciale? "Ti mette a contatto con le persone. E la sera ti dà la soddisfazione di aver svolto un compito utile per tutti".
La sera fa anche autocritica? "Certo, il nostro lavoro è fatto di ascolto e le critiche sono un’opportunità per migliorarsi".
Come si sta alla guida della Asl? "Serve molta esperienza, ma venendo dal basso perchè ho iniziato come assistente amministrativo, si comprendono le esigenze degli altri. Ci deve essere il massimo rispetto di tutti i professionisti, l’ascolto, poi bisogna decidere. Molte linee di indirizzo arrivano da Governo e Regione ma il nostro primo datore di lavoro sono le persone che ricevono i servizi sanitari".
Il 2024 è l’anno delle donne anche in sanità. Con tre figure al timone della Asl, due aretine: lei, Patrizia Castellucci e Assunta De Luca. Coincidenza? "No, Asl ha ottenuto la certificazione di genere, prima in Italia. Su 9700 dipendenti, il 70% sono donne, 5% in più rispetto alla media nazionale con molte donne direttrici di struttura complessa".
Lei è stata definita la donna del Pnrr. Ha guidato un gruppo di tecnici e ingegneri uomini: ha mai avuto problemi? "Ho lavorato con 135 professionisti. Quando sono arrivata al dipartimento tecnico, non essendo ingegnere mi guardavano con perplessità, poi ho agito nei campi che conoscevo: l’organizzazione. Ho creato una squadra coesa".
A che punto è la costruzione della palazzina Volano? "Sono stati consegnati i lavori, un intervento da venti milioni di euro da completare entro il 2025. Offrirà al San Donato un’opportunità di sviluppo".
Le sale operatorie? "Terminata l prima parte del blocco operatorio, nel 2025 inizierà la seconda, siamo a metà dell’opera".
Manterrete un Cup in presenza? "I nostri Cup restano aperti. La gara di appalto scade nel 2027, poi faremo una valutazione insieme alla Regione".
Hospice, nasce una struttura residenziale nuova. Qualche anticipazione? "È un’opera da oltre 4 milioni di euro, finanziati da Stato e Regione. Siamo pronti con il documento di progettazione, è già uscito il bando, poi il progetto migliore verrà messo a gara per individuare la ditta. L’edificio nasce su un’area strategica: sarà abbattuta una vecchia palazzina del Pionta davanti all’ospedale: oltre mille metro quadrati con dieci camere per assistere meglio i pazienti oncologici".
Piano assunzioni e carenza di medici, qual è il quadro? "Nel 2024 abbiamo fatto 600 assunzioni di cui 450 tra tempo indeterminato e determinato, oltre ad assunzioni tramite gli specialisti ambulatoriali e incarichi libero professionali. Resta la carenza di medici sull’emergenza urgenza e su veterinaria ma ci stiamo lavorando. Con il concorso smart-start entrano nella Asl Tse 12 medici. Di questi tre specializzandi in igiene e medicina nella zona aretina, uno in Valtiberina e uno in Valdichiana aretina; due medici all’ospedale del Casentino".
Il momento più brutto? "Quando il direttore generale Antonio D’Urso ha lasciato l’incarico per la nuova funzione a Trento: è stato un fulmine a ciel sereno".
Quello più bello? "La certificazione del dipartimento amministrativo e tecnico: abbiamo eliminato i percorsi inutili e mantenuto quelli virtuosi. Il ruolo di direttore amministrativo mi ha riempito di orgoglio perchè abbiamo fatto un lavoro di squadra con persone disposte a mettersi in gioco al servizio degli altri".
E a casa ottiene gli stessi risultati organizzativi? "Quando cucino, la domenica mattina dopo essere andata a Messa. Sono una brava cuoca. Credo che nella vita siano importanti organizzazione e passione, perchè le cose che piacciono non costano sacrifico. Il lato negativo è che per dedicarsi al lavoro si perde qualche pezzo di vita. Ma io sono fortunata: ho un marito che non ha mai ostacolato il mio percorso".