LUCA AMODIO
Cronaca

Ospedali senza aria condizionata: "Sono 30 gradi, così non si lavora"

I casi dell’ospedale di Bibbiena e di quello della Fratta. L’Asl: "Siamo al lavoro per risolvere il problema" .

Ospedali senza aria condizionata: "Sono 30 gradi, così non si lavora"

L’ospedale di Bibbiena in Casentino dove da settimane si registrano problemi all’impianto dell’aria condizionata

Una sauna più che un reparto di medicazione. All’ospedale del Casentino i termometri continuano a segnare 30 gradi, anche nelle camere dei pazienti. E anche in Valdichiana le cose non vanno affatto meglio: all’ospedale della Fratta gli impianti gli impianti di condizionamento sono andati ko lunedì pomeriggio ed è stato necessario attrezzarsi un po’ all’arrembaggio con dei ventilatori portatili. Per fortuna qui i disagi sono durati solo 24 ore. Non benissimo comunque. Anche perché questi saranno i giorni più caldi dell’anno che in un presidio sanitario non possono che diventare un problema elevato all’ennesima potenza visto spesso si ha a che fare con persone fragili.

All’ospedale di Bibbiena la situazione va avanti da diverse settimane nonostante l’uscita delle sigle sindacali sulla questione e l’impegno dell’azienda a risolvere la questione. Questione che ancora non è risolta. Dal reparto di medicina e chirurgia si continuano a registrare 30 gradi. Nursind aveva posto l’accento sulla questione sottolineando come la situazione fosse drammatica per gli infermieri e medici al lavoro che spesso "sono costretti a lavorare con le divise attaccate alla pelle e la biancheria intima inzuppata di sudore". A dirla tutta, ci spiegano dal reparto, la situazione va avanti da diversi anni e nonostante le segnalazioni non era mai stato fatto nulla per fronteggiare la situazione. Per questo i sindacati erano usciti con una nota, dopo la quale l’Asl era corsa ai ripari rispondendo che tutto era sotto controllo e che l’azienda era al lavoro per risolvere l’annosa problematica. Per questo erano state installate delle apparecchiature portatili - "molto rumorose", ci dicono - che però non hanno dato risposte concrete ai disagi- Anche perché la condensa che scaricavano gli apparecchi deve essere scaricato autonomamente.

Insomma, fatto sta che il personale è costretto a lavorare con temperature balneari così come chi è ricoverato è costretto a trascorrere la degenza con qualche grado di troppo, a usare un eufemismo. "Le condizioni dei piccoli condizionatori fino ad oggi sono insufficienti - ci raccontano - il caldo umido che si avverte lavorando e nelle camere è insopportabile, soprattutto in un’ala del reparto di medicina.a. E poi i pazienti si lamentano, ma si lamentano con noi". Insomma, oltre al danno anche la beffa.

L’azienda ospedaliera aveva detto di aver preso in carico il problema e di aver apportando dei benefici, benefici che al momento però non sono stati notati da chi è lì al lavoro. Ma non finisce qui. C’è stato qualche problema anche all’ospedale della Fratta, in Valdichiana. Al presidio di Cortona, lunedì pomeriggio si è registrato un guasto agli impianti di condizionamento. Il tutto è stato causato da un guasto ai gruppi frigoriferi. I tecnici si erano messi subito al lavoro e già nella serata di lunedì, una parte del problema era stato risolto dall’Unità operativa manutenzioni. La questione martedì sera era stata invece archiviata definitivamente nel giro di poco di 24ore. Nel frattempo gli operatori avevano consegnato ventilatori portatili alle aree di degenza così da mitigare i disagi per le persone in degenza. Comunque l’azienda segnala che: "non sono state registrate criticità né per le attività ambulatoriali né per il blocco operativo".