di Claudio Roselli
BADIA TEDALDA
Un’intesa fra le Regioni per le aree di confine che sono anche quelle più deboli. Così le associazioni e i comitati impegnati per la tutela dell’ambiente, fra i quali Appennino Sostenibile e Crinali Bene Comune, perché l’accento è stato puntato sugli 8 progetti di impianti eolici per complessivi 58 aerogeneratori alti fino a 200 metri al confine fra Toscana ed Emilia Romagna, in zone sottoposte a vincolo idrogeologico e con abbattimenti di ettari di boschi. Venerdì scorso, a Firenze, l’assessore all’ambiente della Regione Toscana, Monia Monni, ha ricevuto i rappresentanti dei comitati, compresi anche quelli romagnoli che sono direttamente coinvolti per ciò che riguarda i progetti "Badia del Vento" e "Poggio Tre Vescovi", che prevedono l’installazione in territorio toscano ma con impatto anche su quelli confinanti. Relativamente a "Badia del Vento", siamo alla terza conferenza dei servizi e potrebbe essere a breve autorizzato dalla Toscana nonostante i pareri negativi delle due soprintendenze, di tutti gli enti dell’Emilia Romagna, di associazioni (Wwf Forlì Cesena e Rimini, Italia Nostra, Altura, Club Alpino Toscana, Associazione "D’là de Foss", I Cammini di Francesco ecc.) nonché Associazione Albergatori e Confcommercio di Rimini, che hanno ribadito la netta contrarietà a opere del genere in territori di grande pregio ambientale e paesaggistico.
Di recente, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, si è espresso a favore della salvaguardia della Val di Cornia, in Maremma e quindi i comitati vorrebbero che si pronunciasse alla stessa maniera per l’Alta Valmarecchia e il Montefeltro, in un contesto nel quale c’è anche il parco interregionale del Sasso di Simone e del Simoncello. L’incontro di Firenze è stato inoltre l’occasione per sottolineare la necessità di "unirsi in un unico movimento che possa avere la forza necessaria per difendere i territori dalle speculazioni in atto che rischiano di distruggere per sempre il nostro ambiente e il paesaggio. Essere in favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili – hanno sottolineato i rappresentanti - non vuol dire avere paraocchi. Per gli impianti di energia rinnovabile abbiamo infatti già disponibili aree edificate e tante altre superfici che potrebbero essere ricoperte di pannelli fotovoltaici, senza consumare altro suolo".