Arezzo, 29 settembre 2018 - «Guardi siti porno? Se non vuoi essere scoperto devi pagare». Eccola, puntuale, la truffa online del mese. Una maxi estorsione, ma che risulta innocua se non cadi nel tranello. Sono più di un migliaio gli aretini, il numero si riferisce ovviamente a quelli che hanno sporto denuncia alla polizia postale, a cui è arrivata questa mail. L’onda lunga di una campagna iniziata quest’estate e che ha raggiunto il suo apice a settembre.
«Ho un video di te mentre guardi un sito porno», inizia così la mail. I criminali scrivono di aver hackerato il nostro account mentre visitavamo un sito per adulti. I malfattori hanno probabilmente recuperato l’indirizzo di posta elettronica grazie alla ripetute violazioni dei molteplici siti a cui siamo iscritti. Pacchetti di dati che poi vengono venduti (o si trovano gratuitamente) sul mercato nero della rete. E così parte la truffa, una mail nella quale si dice che un trojan gli ha consentito di monitorare le nostre peregrinazioni online e di accedere alla webcam del computer, così da filmarci in atti intimi.
Video che minacciano di diffondere alla lista di tutti i nostri contatti: amici, parenti, e colleghi di lavoro. C’è un modo per evitarlo, cioè pagare un riscatto entro 48 ore: 300 dollari o in bitcoin, la moneta digitale. Sono migliaia gli aretini a cui è arrivata la mail nella propria casella di posta. Mail che, rispetto ad altre truffe messe in giro nel passato, risulta innocua se non si cede al ricatto. Ma qualcuno lo ha fatto.
Sono soprattutto ultra trentacinquenni. I più giovani ormai non cadono più in truffe del genere con le quali sono praticamente cresciuti a livello digitale. Da quella del principe nigeriano che aveva bisogno di un prestanome e di un anticipo in denaro, alle truffe sentimentali. E tra chi ha deciso di pagare ci sono numerosi professionisti. Inutile dire che la truffa è perfettamente congegnata.
Sembra che dietro ci sia un gruppo di professionisti, un’organizzazione di criminali internazionali, che al momento sta operando dalla Libia, pronta, nel giro di pochi giorni, a spostarsi verso nuovi lidi per sfuggire ai controlli. Il primo consiglio è quello di non pagare, perché non c’è nulla di vero nel contenuto della mail. Una mail che, ancora una volta, gioca sulla pressione psicologica di chi la riceve. L’altro consiglio è quello di cambiare ogni mese le password dei propri account. Solo in questo modo possiamo metterci al sicuro.