
I progetti coinvolgono quattro Comuni in provincia di Arezzo
Ancora progetti per l’eolico che interessano l’appennino al confine fra Toscana, Emilia Romagna e Umbria. I relativi avvisi sono stati pubblicati sul sito del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e i territori comunali interessati sono quelli dei Comuni di Badia Tedalda, Sestino, Pieve Santo Stefano e Sansepolcro.
Il primo progetto è relativo alla realizzazione di un impianto, chiamato "La Fonte" e della potenza nominale di 56 megawatt, costituito da otto generatori eolici da 7,0 megawatt; ubicazione nei Comuni di Badia Tedalda e di Pieve Santo Stefano, con le relative opere civili ed elettriche localizzate nel territorio di Sansepolcro. Il secondo progetto è quello di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica, denominato "Parco eolico Mercatello" della potenza nominale di 36 megawatt, che coinvolge le regioni Toscana e Marche. Badia Tedalda e Sestino le realtà interessate del versante toscano; Mercatello sul Metauro, Montecalvo in Foglia, Sant’Angelo in Vado, Borgo Pace, Urbino, Sassocorvaro e Colbordolo quelle delle Marche; Città di Castello e San Giustino quelle dell’Umbria. Nella pagina web della Regione Toscana è inoltre presente la documentazione di un nuovo progetto agrivoltaico di 20 megawatt di picco nel Comune di Pieve Santo Stefano. Il comitato "Appennino Sostenibile" ricorda al proposito che nei territori della Valtiberina, dell’Alta Valmarecchia e dell’Alta Valle del Foglia, a ridosso dei confini con l’Emilia Romagna e con le Marche sono già stati presentati dieci progetti, per un totale di 58 pale eoliche con aerogeneratori alti fino a 200 metri. Oltre dieci i progetti complessivamente in gioco sul versante di Appennino che coinvolge anche l’Emilia Romagna e intanto sono giorni decisivi per quello più conosciuto, "Badia del Vento" (sette pale alte 180 metri nel territorio di Badia Tedalda), perché vi sono altre osservazioni che debbono essere acquisite entro i prossimi giorni: martedì 15 aprile, infatti, la conferenza dei servizi è chiamata a pronunciarsi sulla fattibilità dell’impianto.