Luca Amodio
Cronaca

Palpeggia una settantenne, giovane finisce a processo

La signora ha raccontato di essere stata molestata, il giovane sarebbe scappato ma lei con prontezza ha preso la targa dell’auto

La testimonianza in tribunale (foto di repertorio)

La vicenda è finita in tribunale: la sentenza il 10 dicembre

Arezzo, 24 novembre 2024 – “Mi ha palpato il sedere, poi se ne è andato”. Così una signora di 72 anni ha denunciato un ragazzo di 29. Il giovane, residente in Valtiberina, è stato rinviato a giudizio: e a processo ha scelto di patteggiare. L’accusa è violenza sessuale, 609 bis del codice penale. La sentenza sarà pronunciata dal giudice il prossimo 10 dicembre ma anche se la pena inflitta sarà meno di due anni la legge Codice rosso implica che il beneficio sia condizionato a un percorso psicologico. In pratica dovrà andare in terapia da un analista.

Il caso è arrivato al tribunale di Arezzo dopo la querela sporta dalla signora, classe ‘52, residente di Perugia. Siamo a Pieve Santo Stefano, in Valtiberina. Accade a febbraio di quest’anno. Lui è un ragazzo del ‘95, ha 29 anni. Non conosce lei, 72 anni. Per chissà quale motivo - non lo ha spiegato - si è avvicinato a lei e le ha palpato il sedere. Poi se ne è andato. È scappato. La signora dopo essere stata molestata ha preso il suo numero di targa. Così è stato facile per i carabinieri della stazione di Pieve Santo Stefano rintracciare il giovane. Si tratta di un italiano. Nei suoi confronti è scattata la querela, dopo che la signora ha raccontato tutto ai militari dell’arma.

Nelle settimane passate il caso è arrivato in piazza Falcone e Borsellino, al tribunale di Arezzo. All’udienza preliminare di qualche settimana fa, la pubblico ministero Angela Masiello ha chiesto il rinvio a giudizio per il ragazzo e il gip Claudio Lara lo ha mandato a processo per violenza sessuale. Nell’udienza di martedì scorso, il giovane assistito dall’avvocato Gloria Cangi del Foro di Perugia, non ha spiegato il suo gesto e ha chiesto il patteggiamento. Così facendo l’imputato cerca un accordo con la procura, ammettendo le sue responsabilità, ma ottenendo lo sconto di pena di un terzo. L’obiettivo della difesa è quello di scendere sotto i due anni così da ottenere la sospensione condizionale della pena.

C’è però da dire che, nei casi che rientrano nel codice rosso, cioè la legge sulla violenza di genere, il beneficio è subordinato ad un percorso psicologico. In pratica il ragazzo dovrebbe andare anche in analisi da un professionista. La difesa sta quindi cercando anche una struttura in cui collocare il giovane. Intanto però la pena concordata tra accusa e difesa dovrà essere accettata dal giudice per le indagini preliminari che si pronuncerà il prossimo 10 dicembre.