di Paola Tomassoni
La pandemia ha presentato il conto all’Asl Toscana Sud Est: in due anni le attività di contrasto, la campagna di vaccinazione e i servizi di massa messi in campo nell’area vasta, per le province di Siena, Arezzo e Grosseto, per affrontare l’emergenza sono costati 194 milioni di euro. Entriamo nel dettaglio delle due annate ‘in emergenza’. A partire dal 2020: i costi Covid, al netto delle minori spese sostenute per il rallentamento dell’attività ordinaria, ammontano a circa 81 milioni di euro.
La voce di spesa che ha subito il maggior incremento è quella relativa alle risorse umane, costate circa 38 milioni di euro, per lo più legate ad incremento di personale dipendente, ma anche personale incaricato e interinale. Le assunzioni hanno riguardato tutti i livelli di assistenza, in primis quello ospedaliero per il potenziamento dei reparti interessati dall’emergenza, il livello territoriale per l’assistenza domiciliare ai positivi e supporto alle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), e infine il dipartimento di prevenzione ed in particolare il settore dell’igiene e sanità pubblica, primo attore per il tracciamento e per le azioni di contrasto alla pandemia.
Anche sul personale convenzionato, quindi medici di medicina generale e guardia medica-Usca, si è registrato un maggior costo complessivo pari a circa 7 milioni di euro. Per quanto riguarda gli acquisti di beni sanitari, la voce di spesa con variazione maggiore è stata quella relativa ai dispositivi di laboratorio (tamponi), con incremento di circa 6 milioni di euro e dei dispositivi di protezione individuale, per altri 11 milioni di euro circa, oltre ad un incremento contenuto sui farmaci, di un milione di euro, compensato dalla riduzione legata alla contrazione dell’attività ordinaria.
Sui servizi non sanitari pesano altri 10 milioni di euro: l’incremento maggiore è stato rilevato per l’intensificazione del servizio di pulizia (sanificazioni) e lo smaltimento di rifiuti speciali, oltre ai servizi informatici. In ultimo, affitti e canoni hanno subito un incremento di circa 2 milioni di euro, legati ai costi per gli alberghi sanitari e al noleggio di strumentazione per le terapie intensive.
Il 2021, l’anno della campagna di vaccinazione, è stato ancora più ‘caro’: con il bilancio consuntivo da adottare nei prossimi mesi e dunque dati in aggiornamento, l’Asl Sud Est stima costi complessivi pari a circa 113 milioni di euro. Sono ancora le risorse umane, dedicate alle attività di contrasto all’emergenza ma anche alla vaccinazione stessa, a trainare le spese, per circa 45 milioni di euro, per un totale sui due anni di 83 milioni.
La medicina convenzionata ha visto proseguire l’impegno legato alle Usca, con l’aggiunta dell’attività vaccinale, che ha coinvolto anche medici di famiglia e pediatri: il conto in questo caso è intorno ai 9 milioni di euro. Per quanto riguarda gli acquisti di beni sanitari, i maggiori costi sono stati quelli dei dispositivi diagnostici per laboratorio (tamponi) e dei dispositivi di protezione individuale (mascherine e altro), per un totale di circa 21 milioni di euro, comprensivi anche dei farmaci.
Tra i servizi non sanitari, oltre alle voci di costo già rilevate per il 2020 (pulizie, smaltimento rifiuti speciali), nel 2021 fa un balzo il costo per il trasporto di materiale sanitario, tamponi da fare alla popolazione e viene intensificata l’attività di tracciamento (centrale di Arezzo): in totale i servizi non sanitari sono costati 17 milioni. Anche per il 2021 ci sono poi i costi relativi ad affitti e noleggi, per circa 3 milioni.
Ai conti dei servizi vari di contrasto, assistenza e cura, vanno aggiunti quelli della vaccinazione di massa, che, ai primi riscontri dell’Asl, ammonterebbero a circa 15 milioni di euro.