![La scelta di Montevarchi che fa discutere La scelta di Montevarchi che fa discutere](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MmQ3NjQ3MjctM2I0NC00/0/la-scelta-di-montevarchi-che-fa-discutere.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
La scelta di Montevarchi che fa discutere
Montevarchi (Arezzo), 9 febbraio 2025 – Pane e olio a mensa per i bimbi con genitori “morosi”. Accade dal 2017 a Montevarchi, da quando cioè è entrato in vigore il regolamento del Comune che prevede il saldo del servizio di refezione scolastica con una carta prepagata e dispone la sospensione del pasto ai figli di chi ritarda i pagamenti per più di un mese, dopo una serie di avvisi via mail o sms inviati alle famiglie inadempienti. Un metodo ormai consolidato, che ha suscitato nel tempo più di una polemica approdando anche sulla ribalta dei media nazionali, e che negli ultimi giorni è stato riproposto in qualche scuola del territorio, suscitando la levata di scudi di alcuni residenti. A raccogliere le loro rimostranze per una pratica definita in una nota “indegna”, ovvero somministrare fettunta “facendola passare per un pasto sostitutivo”, è stato il Partito Democratico cittadino.
“Questa modalità, già in passato oggetto di polemiche e critiche da parte di famiglie e cittadini – scrivono i consiglieri comunali Elisa Bertini, Letizia Baldetti, Samuele Cuzzoni e Luciano Rossetti, e la segretaria Sara Brogi - rappresenta una pratica inaccettabile, ingiusta e profondamente lesiva per i bambini coinvolti, per il gruppo classe e per il personale che deve eseguire queste azioni”. Il municipio infatti indica i nomi di mamme e babbi morosi ai responsabili dei Comprensivi incaricati di applicare la direttiva agli alunni.
“E’ inammissibile – viene aggiunto - che l’amministrazione comunale, con l’assessora competente Sandra Nocentini in prima linea, non abbia ancora modificato un regolamento che di fatto discrimina i più piccoli in un luogo deputato all’educazione e alla formazione degli uomini e delle donne del domani. Una comunità civile e solidale non può accettare che si applichino misure discriminatorie nei confronti di minori”.
I Dem montevarchini sottolineano anche che la scuola è luogo di inclusione e pari opportunità, non di “discriminazione e marginalizzazione sociale”, chiedono di abolire la norma e sollecitano Palazzo Varchi ad impegnarsi per trovare soluzioni alternative che garantiscano a ogni bimbo un pasto dignitoso e adeguato. Perchè in realtà, ricordano, esistono strumenti di sostegno ai nuclei familiari in difficoltà e sistemi di controllo e recupero delle morosità concreti e giusti e il compito di chi amministra è individuarli e applicarli. Secondo il Pd, insomma, il regolamento adottato nella prima Giunta Chiassai e “mantenuto nel silenzio di quella attuale” è ingiusto e gli esponenti di opposizione annunciano che si batteranno perché sia rivisto dando le stesse possibilità a tutti i bambini nonostante gli errori degli adulti.