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Panno del Casentino, vertenza chiusa: annunciata la revoca dei licenziamenti

Il Lanificio di Soci è una storica azienda casentinese: venne fondata nel 1848

Arezzo, 26 ottobre 2022 - Panno del Casentino, annunciata la revoca della procedura di licenziamento collettivo dei 18 dipendenti della Manifattura del Casentino di Soci, nel comune di Bibbiena (Arezzo). È quanto dichiarato dal curatore - l'azienda è in liquidazione coatta amministrativa - al tavolo di crisi convocato per oggi dalla Regione nella sede della Manifattura dopo che gli imprenditori pratesi Maurizio e Luca Bellandi, proprietari della omonima azienda, hanno formalizzato l'acquisto dell'immobile che ospita la fabbrica.

Chiusa dunque la vertenza, si spiega dalla Regione che l'ha seguita con Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro del presidente della Toscana Eugenio Giani, che metteva in pericolo sia i posti di lavoro dei 18 dipendenti sia quelli dell'indotto - un centinaio i lavoratori coinvolti - e la continuità produttiva del panno del Casentino, eccellenza mondiale nell'ambito del comparto tessuto e abbigliamento. Per Fabiani "si apre una fase nuova: abbiamo conseguito l'obiettivo di dare un casa al Panno del Casentino, salvaguardato la totale occupazione e ottenuto il ritiro della procedura di licenziamento. Siamo pronti fin da domani a guardare al futuro mettendo in campo tutti gli strumenti della Regione in un protocollo d'intesa per lo sviluppo dell'azienda, dell'indotto e del territorio".

Dalla Cgil la proposta di un'iniziativa per creare una "'filiera del Panno' che raccolga tradizione centenaria e difesa dei posti di lavoro dentro una logica di sostenibilità. "Vogliamo rendere sostenibile la produzione con servizi accentrati; pensiamo ad una rete d'impresa che raccolga tutte le aziende che entrano in questa produzione e a una comunità energetica a tutela di lavoro e produzione", spiega Alessandro Tracchi, segretario generale provinciale della Cgil di Arezzo. Soddisfatto il capogruppo del Pd in Regione Vincenzo Ceccarelli, casentinese: "Ora - ha detto Ceccarelli - occorre costruire un progetto di qualificazione e rilancio di un prodotto identitario, che porta il nome di questa Valle e che ha una grande storia. Sulla tradizione va costruito il futuro".