LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Panno Casentino a rischio chiusura. Giù ordini e fatturato. Drammatico appello: "Solo Bertelli può salvarci"

I titolari della manifattura da mesi alle prese con il crollo degli ordini: "Prada nel settore va in controtendenza, sarebbe una seconda vita"

Roberto Malossi e Andrea Fastoni, titolari dello stabilimento di Soci

Roberto Malossi e Andrea Fastoni, titolari dello stabilimento di Soci

Arezzo, 8 agosto 2024 – “Se continua così, a fine anno chiudiamo". La voce inciampa nel groppo in gola che Andrea Fastoni e Roberto Malossi non riscono a mandare giù. Da mesi, ormai, gli ordini arrivano col contagocce e andare avanti è diventato come scalare una montagna. Dalla fabbrica di Soci dove il filo di lana diventa il tessuto col ricciolo richiesto in tutto il mondo, si leva l’appello a Patrizio Bertelli, patron di Prada, per salvare il Panno Casentino. "Il Gruppo Prada va in controtendenza ri spetto alla crisi che stringe nella morsa l’intero comparto moda, che viaggia col segno meno. Anche per questo, rappresenterebbe la nostra salvezza, la nostra seconda vita", esclamano i maestri lanieri che sperano "in un’acquisizione del brand.

"Se Bertelli fosse interessato, metterebbe al sicuro un prodotto che non esiste altrove e che nessuno è in grado di filare e tessere. Salverebbe la produzione ma anche la storia del Panno Casentino". L’incertezza dei mercati internazionali ha rallentato le richieste dei clienti che solo due anni fa, avevano fatto a gara per aggiudicarsi il pregiato tessuto in lana. Ora, gli ordini anon bastano a far quadrare i bilanci dell’impresa che dà lavoro a tredici artigiani e muove un indotto che coinvolge cento addetti, impegnati a vario titolo in una decina di aziende della vallata.

Fastoni e Malossi titolari della fabbrica di Soci, hanno resistito alla tempesta dell’amministrazione controllata, investito nei macchinari e rilanciato l’attività. Ma in questa fase pagano lo scotto di un paradosso: dopo aver tirato fuori la fabbrica dalle sabbie mobili giudiziarie con una mobilitazione che ha visto tra i protagonisti la Regione con il governatore Giani, adesso manca il lavoro. "C’è una brusca frenata dei mercati; il comparto moda è in sofferenza". E pure un settore di nicchia che tutela un prodotto unico al mondo, rischia di essere spazzato via dalla crisi.

In questi giorni la fabbrica ha chiuso i battenti per le feri, ma Fastoni e Malossi restano alla scrivania per fare i conti e capire le previsioni per i prossimi mesi. «La cosa assurda è che nessuno tra gli analisti, è in grado di avanzare previsioni. Si naviga a vista e nessuno può dire cosa accadrà domani. In un quadro generale di incertezza, le aziende non possono resistere troppo a lungo". Per loro l’asticella è fissata al 31 dicembre "se nel frattempo qualche investitore, noi confidiamo in Bertelli, non si farà avanti. E se non verranno prese contromisure efficaci a livello nazionale e regionale", aggiungono.

Sul libro aziendale ci sono i numeri del trend negli ultimi due anni: "Nel 2022 abbiamo fatturato oltre un milione e mezzo per la produzione complessiva; nel 2023 il fatturato è sceso a un milione e rischiamo di chiude re il bilancio 2024 a 700mila euro". Dalla finestra arriva, lento ma costante, il suono dell’acqua del torrente Archiano che scende dall’eremo di Camaldoli e viene incanalata nei depositi della fabbrica. Acqua purissima, è uno dei segreti del Panno Casentino. A lanciare il tessuto casentinese nel jet set d’Oltreoceano fu Audrey Hepburn che indossò l’iconico cappotto color becco d’oca nel film "Colazione da Tiffany". Altri tempi. Ora si guarda al futuro con il fiato sospeso.