
L’area nella quale si trova lo scalo merci su progetto del. Comune prevede una pista ciclopedonale e un parcheggio al servizio della città
"Aspetto buone nuove per la stazione". Così il sindaco di Sansepolcro, Fabrizio Innocenti, per ciò che riguarda più complessivamente il capitolo ferrovia. Ricordiamo che nella città pierfrancescana i treni non arrivano più dal settembre del 2017 e che nel frattempo vi è stato un intervento di risistemazione della stazione, poi niente altro. "Sono stati messi sul piatto altri 55 milioni di euro – prosegue il primo cittadino – gran parte dei quali per l’ammodernamento del tratto Città di Castello-Sansepolcro e il progetto va avanti. Per ciò che riguarda la stazione, stiamo dialogando da tempo con le due Regioni, Toscana e Umbria e con Rete Ferroviaria Italiana, perché il futuro scalo dovrà essere solo per i passeggeri e non per le merci. L’area nella quale si trova la stazione è stata promossa dal Comune di Sansepolcro per una riqualificazione urbanistica della zona ed esiste già una variante progettuale che prevede una pista ciclopedonale, il possibile ingresso al Borgo evitando via del Prucino e un parcheggio al servizio della città, magari da riservare ai camper e con la piantumazione di alberi. Stiamo aspettando gli ultimi incontri con Rfi per la visione del progetto". Ma Innocenti preannuncia fin da subito battaglia su un versante: "Lo scorso anno si è proceduto con il diboscamento e adesso siamo daccapo: intorno alla stazione, le sterpaglie sono di nuovo cresciute. Chi di competenza dovrà allora provvedere alla ripulitura per non esporre il tutto a quegli animali selvatici che già in passato sono stati avvistati". Questo il primo passo della vicenda, ora passiamo al secondo. "Negli obiettivi della Provincia di Arezzo – ricorda Innocenti – c’è la realizzazione della ferrovia Arezzo-Sansepolcro, come anche previsto nel piano territoriale di coordinamento provinciale. Se un domani il relativo progetto dovesse essere attuato, l’attuale stazione non sarebbe più funzionale, quindi per una questione di logica si renderebbe necessario un suo spostamento nel quartiere di San Paolo, che diverrebbe la sede naturale e che risolverebbe i problemi di viabilità fra il centro storico e la parte più periferica e di campagna (oltre un chilometro in meno di strada ferrata), anche perché diverrebbe più difficoltoso – qualora restasse l’attuale tracciato cittadino – la costruzione di un sottopasso in via del Regliarino, vecchia strada di collegamento diretto con la frazione Trebbio". L’amministrazione comunale ha dunque le idee chiare, tendenti a recuperare spazi destinati e non essere più funzionali per aumentare i servizi e snellire la circolazione viaria dalle Forche al centro.