SONIA FARDELLI
Cronaca

Parrocchiani salvano la chiesetta. Si tassano per evitare la chiusura. Patto con il vescovo per le messe

A Molinelli dopo la morte di don Carapelli l’edificio di culto rischiava la chiusura. Mobilitazione delle famiglie. Migliavacca ha accolto la richiesta di avere la funzione religiosa

I parrocchiani salvano la chiesetta a Molinelli

I parrocchiani salvano la chiesetta a Molinelli

Arezzo, 28 dicembre 2024 – Le famiglie di Molinelli prendono in carico la piccola chiesa del paese per evitare che venga completamente chiusa e che con il tempo si deteriori. Hanno fatto una colletta per pagare luce e gas, hanno messo lucine e albero di Natale e si sono presi l’onere di curare questo luogo di culto a loro tanto caro. Falegnami, elettricisti, muratori e pensionati, che provvederanno gratuitamente a tenere in buona salute quella chiesetta costruita tanti anni fa dai loro padri insieme all’allora parroco don Sergio Carapelli.

Ed è stata proprio la scomparsa di questo carismatico sacerdote, un anno fa, a porre il problema di come continuare a dire Messa nella piccola chiesa di un paesino di campagna dove vivono una trentina di famiglie, molte delle quali composte da persone anziane. Gli abitanti hanno fatto richiesta di avere Messa nella loro chiesetta. Il vescovo Andrea li ha esauditi, anche nel ricordo di don Sergio. E così almeno una volta al mese don Alessandro Tracchi della parrocchia di San Pietro e Paolo, alternandosi con altri due sacerdoti, celebra nella chiesa di Molinelli. Così ha fatto anche il giorno di Santo Stefano quando è stata inaugurata una targa a ricordo di don Sergio Carapelli con inciso anche “Per sempre nei nostri cuori - la parrocchia di Molinelli”.

“Questa iniziativa degli abitanti di Molinelli - dice don Alessandro Tracchi - è un tentativo di tenere ancora aperta una delle tante piccole chiese di campagna. Un modo per tenere vivo anche il ricordo di don Sergio. E insieme ad altri due sacerdoti mi sono preso l’impegno di garantire anche a Molinelli una Messa al mese. Io ho la grande parrocchia di San Pietro e Paolo con circa 5mila fedeli e di più non posso fare. Ma mi sono messo a disposizione. Purtroppo i sacerdoti sono sempre meno e alla fine in molte piccole chiese di montagna, la messa non viene più detta. Negli anni Ottanta nella nostra diocesi c’erano più di 250 sacerdoti, ora arriviamo a 130. E le vocazioni sono sempre meno”.

Tuttavia è stato fatto uno sforzo per la chiesetta di Molinelli, anche come riconoscenza per tutto quello che ha fatto don Sergio Carapelli per la Chiesa aretina. Don Sergio fu nominato parroco di San Lorenzo a Pomaio-Molinelli nel 1968. Qui trovò un prefabbricato usato come chiesa, lo ripulì e lo arredò. Nel 1980 fu costruita la nuova chiesina. Il terreno fu donato dalla famiglia De Robertis, il vescovo Cioli si occupò di far costruire il rustico e poi don Sergio con diversi uomini e donne della frazione lavorarono per realizzare infissi, pavimento, intonaco interno, pulizie e arredo. Don Sergio Carapelli è stato anche fondatore della Fraternità di San Lorenzo a Pomaio che da oltre quarant’anni è un importante punto di riferimento per fedeli e famiglie. Pur essendo uomo di grande cultura (è stato anche direttore spirituale del Seminario vescovile e docente al liceo classico Petrarca), don Sergio amava rimboccarsi le maniche e lavorare in campagna insieme ai più umili e ai giovani, soprattutto a quelli in difficoltà, che ha aiutato a ritrovare la strada. Con esperienze importanti di preghiera, ma anche con il lavoro.

Don Sergio è stato anche vicario generale della diocesi, parroco a Sant’Agostino e vicario foraneo di Arezzo 1 centro storico. Una vita spesa per il prossimo e per i giovani. E nel suo ricordo la piccola chiesa di Molinelli continua almeno una volta al mese ad accogliere i fedeli.