LUCA AMODIO
Cronaca

Parrucchiera in maternità Riceve in casa: multata

Il suo appartamento era diventato un salone di bellezza abusivo per le clienti. Dalle segnalazioni arrivate alla Cna sono partiti i controlli dei vigili urbani.

Parrucchiera in maternità Riceve in casa: multata

di Luca Amodio

Entravano a casa sua e uscivano con un nuovo taglio. Succedeva a Castiglion Fiorentino, in una zona periferica del territorio comunale, dove una parrucchiera italiana in maternità aveva messo a disposizione la propria abitazione per fare il cambio di look alle sue clienti. Il tram tram di signore non era però passato inosservato tant’è che arrivata la notizia alla Cna locale era partito un esposto all’indirizzo della stazione della polizia municipale cittadina. Subito sono iniziati gli accertamenti che si sono protratti, con tempo e pazienza, anche con alcuni appostamenti nei pressi della casa della parrucchiera. E così, notato un certo flusso sospetto delle ospiti, alcune clienti sono state ascoltate dagli uomini della municipale per chiarire quanto succedeva tra quelle mura. Certo, non è stato commesso alcun reato, ma per la parrucchiera abusiva è scattata una sanzione amministrativa che significa una multa di 1000 euro per aver esercitato la professione in maniera irregolare, così come prevede la normativa regionale.

Un’operazione in un’ottica di contrasto all’abusivismo quindi, nata dalla collaborazione tra Cna benessere e la municipale di Castiglion Fiorentino che già durante la pandemia avevano iniziato un gioco di squadra in una campagna di sensibilizzazione e prevenzione verso le attività irregolari. Come spiega in una nota stampa il comandante della municipale, Marcellino Lunghini, "vigilare su di un territorio significa anche mettere in luce le attività abusive, così facendo tuteliamo il lavoro di chi rispetta le regole e la salute dei cittadini".

Un impegno apprezzato anche dall’associazione di categoria che, per bocca del presidente Paolo Berti, ha ringraziato il lavoro degli agenti per contrastare "una piaga in espansione, che mette a repentaglio la salute dei cittadini e la tenuta degli operatori che rispettano le regole; basti pensare che il reddito prodotto al nero equivale a quello regolarmente contabilizzato, e con la pandemia le cose sono anche peggiorate". Un paradosso per Berti che nota: "Proprio grazie alla pandemia, dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che un professionista che lavora sul corpo di una persona deve rispettare tutti i protocolli igienici ed essere in regola con le misure di sicurezza: altrimenti si rischiano malattie a confronto delle quali il Covid potrebbe risultare persino banale".