SONIA FARDELLI
Cronaca

Il sogno del pastore Caterina: “Voglio proteggere greggi e lupi”

Trentenne, di Arezzo, ha scelto di frequentare la scuola istituita dal Parco delle Foreste Casentinesi: “Amo tutti gli animali, è possibile una pacifica convivenza. Sono due mondi da riconciliare”

Caterina Blasi, trent’anni, che va alla scuola per pastori del Parco delle Foreste Casentinesi

Caterina Blasi, trent’anni, che va alla scuola per pastori del Parco delle Foreste Casentinesi

Pratovecchio (Arezzo), 16 aprile 2025 – Vuol fare il pastore, ma anche salvare i lupi. Sono queste le intenzioni che sembrano paradossali con cui Caterina Blasi, 30 anni di Arezzo, si è iscritta alla scuola per pastori del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Non è un’impresa impossibile, perché nell’area protetta le due cose convivono da tempo. L’ente infatti da anni fornisce e mantiene, alle aziende che allevano ovini, cani da guardiania, che allontanano i lupi senza il bisogno di ucciderli. Un progetto di successo, importato anche in altre zone, che vede la convivenza tra predatori e pastorizia sostenibile. Caterina Blasi è laureata in Scienze faunistiche e la sua grande passione per il lupo è nata quando era una bambina e viveva a Palazzo del Pero.

“Da piccola mi dicevano che, se non avessi fatto la brava, mi avrebbero fatto mangiare dal lupo - dice - Ma io fin da bambina sono sempre stata con gli animali soprattutto cani, e questa vicinanza mi ha fatto stare in pace anche con il mondo selvaggio, scoprendo che qui c’è un’armonia che spesso non c’è nei consessi umani”.

Il lupo Caterina lo ha incontrato davvero: “È stata una grande emozione - ammette - come persona e come esperta di fauna selvatica. Immergermi in quegli occhi ambrati ha significato per me fare una promessa, ovvero impegnarmi per cercare strade possibili di convivenza con l’uomo e le sue attività. Il lupo ha consentito a noi umani di essere quello che siamo oggi, quindi ritengo che dobbiamo tanto a questo animale straordinario. La pastorizia fatta in modo consapevole, anche sul fronte della tutela dei pascoli e dell’ambiente, credo possa essere la chiave di volta per trovare questo equilibrio”.

Blasi ha fatto anche tante esperienze sul campo, tra cui Pasturs con un percorso in un’azienda del Casentino, Casa Pallino a Pratovecchio, anche grazie alla quale ha deciso poi di iscriversi alla scuola per pastori del progetto Life Shepforbio. “Con questa esperienza, alla fine della quale non escludo di impegnarmi in prima persona nella pastorizia - dice - vorrei rafforzare le mie conoscenze a favore di questa convivenza possibile e, in questo modo, salvare il mondo del lupo, verso il quale nutro profonda ammirazione e rispetto, e parimenti quello dei piccoli allevamenti rispettosi degli animali e degli equilibri naturali”.

Caterina è vegetariana, ha fatto questa scelta etica e di vita dodici anni fa e anche questo l’ha condotta verso la scuola per pastori, ispirata come tutte le iniziative del Parco ad un profondo rispetto verso gli animali e la natura.

“Le professioni del futuro, tra cui ci saranno inevitabilmente anche quelle legate alla natura come la pastorizia e l’agricoltura - conclude - hanno bisogno di persone preparate che conoscano profondamente le diverse dinamiche oltre che le procedure. Il ritorno alle origini ha bisogno di tanta scienza oltre che di una nuova e rinnovata coscienza capace di guardare a certi ambiti non come mondi contrapposti, ma come mondi che è possibile riconciliare in maniera perfetta”.