Patto scuola-imprese. Più corsi per formare lavoratori qualificati

L’obiettivo dell’istituto professionale Buitoni per i propri studenti. La preside: "Pronti a tornare nella sede storica del Campaccio" .

Patto scuola-imprese. Più corsi per formare lavoratori qualificati

Un momento dell’incontro tra la scuola e. il mondo dell’imprenditoria

di Claudio Roselli

SANSEPOLCRO

Una scuola più funzionale alle esigenze occupazionali di un territorio che peraltro è alla ricerca di determinate figure. L’istituto professionale Francesco Buitoni cerca studenti, le aziende di Sansepolcro e della vallata hanno la stessa necessità, una volta che il percorso di studi sarà terminato; perché allora non confrontarsi su un punto nodale che può produrre vantaggi reciproci? Questo il significato dell’incontro tenutosi ieri mattina al Buitoni e voluto dal neonato istituto di istruzione secondaria superiore Città di Sansepolcro con dirigenti delle medie inferiori, insegnanti di materie tecniche e artistiche, referenti dell’orientamento, associazioni di categoria e anche pubbliche istituzioni, a cominciare dal sindaco Fabrizio Innocenti. "Tengo innanzitutto a ricordare – ha detto la professoressa Emilia Marocco, dirigente dell’istituto superiore – che a fine anno scolastico il professionale tornerà nella sede storica del Campaccio, dove due anni fa sono iniziati i lavori di ristrutturazione. La seconda grande novità riguarda il corso per manutentore: non è mai stato possibile aprire un laboratorio di saldatura e le strutture moderne e costose che abbiamo in dotazione sono state messe in deposito. Ebbene, quando torneremo al Campaccio è prevista l’apposita sala per la saldatura: d’altronde, una fra le figure più richieste è proprio quella del saldatore e stiamo avviando il rapporto con un’azienda che ha già intenzione di riservare i locali per le esercitazioni e per creare una specializzazione".

Ma c’è dell’altro. "Abbiamo anche l’indirizzo socio-sanitario, con grandi opportunità lavorative e quello odontotecnico, che però è poco attenzionato, quando invece anche su questo versante gli sbocchi lavorativi sarebbero garantiti dopo il diploma. Ecco perché abbiamo riunito i vari attori: per capire ciò che possiamo offrire a livello di formazione e prospettive. E magari anche per stimolare giovani con spiccate attitudini. È assurdo che in un territorio ricco di aziende che avanzano precise richieste vi sia una risposta alquanto limitata da parte della scuola, come è assurdo che i nostri ragazzi pensino che gli istituti fuori regione siano più qualificati del nostro". Ricordiamo comunque che il professionale "Buitoni" abbia avviato il progetto di apprendistato duale sul modello tedesco, ovvero giorni a scuola e giorni in azienda, che per ora è seguito da due studenti. "Abbiamo varato un progetto con la Regione Toscana, sperando di avere il relativo finanziamento – sono ancora parole della dirigente – per la creazione di un’impresa didattica in grado di vendere i prodotti realizzati, con bilancio separato da quello della scuola. A quel punto, scuola e impresa sarebbero ancora più vicine; nei giorni scorsi, alcuni imprenditori sono venuti in vista al professionale e hanno detto ai responsabili di settore cosa bisogna fare per rispondere ai loro bisogni, quindi la nostra offerta formativa terrà in considerazione le sollecitazioni del mondo del lavoro".