
L'incendio a Saione
Arezzo, 19 agosto 2019 - I vigili del fuoco stanno ancora spegnendo gli ultimi focolai quando il sole è già spuntato da un pezzo e comincia a picchiare. Intorno c’è odore pungente di carne bruciata, tanta carne bruciata. Un mega arrosto da qualche quintale che poteva avere conseguenze ben più gravi quello che si è sviluppato ieri mattina nella macelleria (con bazar) di largo Tevere.
Siamo nel cuore di Saione, a qualche centinaio di metri dalla chiesa e accanto alla moschea del quartiere diventato multietnico. Sull’insegna, risparmiata dalle alte fiamme, si legge Macelleria Islamica e Bazar Aba Muslim: da un angolo spunta la bandiera del Marocco, nazionalità del titolare. Una struttura commerciale è divisa in due parti: da una parte il bancone delle carni macellate secondo i precetti halal del Corano, dall’altra il negozio di articoli per la casa.
Dietro la saracinesca del bazar dilaniata per effettuare il complicato intervento di spegnimento si intravedono le vetrine a pezzi con scaffali di bicchieri, posate e pentole anneriti dal fumo. Al piano superiore ci sono due appartamenti con un’ampia terrazza: gli occupanti sono stati fatti evacuare per precauzione all’arrivo dei pompieri, nove uomini con tre mezzi
. I residenti stanno tutti bene e sono rientrati nelle loro case nel primo pomeriggio, dopo una mattinata passata fuori casa. I rilievi hanno infatti escluso che l’edificio, nonostante il rogo, abbia problemi di stabilità. Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco accorsi alle 6.45 di ieri mattina a Saione l’incendio sarebbe originato da un guasto a una cella frigo, forse un corto circuito, che solo le indagini più approfondite potranno chiarire fino in fondo. Ci sono volute comunque due ore di lavoro ai vigili del fuoco di Arezzo per avere ragione delle fiamme. Intorno alle 9 sono iniziate le operazioni di bonifica e di sequestro della macelleria.
Qui siamo al civico 16 di largo Tevere, al 14 ha sede il Centro islamico culturale di Arezzo, la piccola moschea cittadina mai al centro delle polemiche. L’ipotesi di un possibile attentato con lo sfondo del rancore religioso è campata in aria.
Non è un incendio doloso: fiamme e fumo si sarebbero sviluppate solo per un (pericolosissimo) guasto alla cella frigo della macelleria: questi i primi risultati delle analisi svolte dai vigili e dagli operatori della sicurezza alimentare della Usl. In tarda mattinata alla macelleria-bazar sono stati apposti anche i sigilli. «Merce sottoposta a blocco sanitario», si legge sui fogli attaccati con lo scotch marrone alle saracinesche. Un sequestro che non cancella un’alba di fiamme e paura.