di Serena Convertino AREZZO Sono toni duri quelli dell’opposizione, che alla conferenza stampa di inizio anno ha presentato all’amministrazione il conto di quanto fatto e non fatto durante il 2024. A fare il punto sono il capogruppo dem Donato Caporali, Francesco Romizi per Arezzo2020 e il consigliere Michele Menchetti, seguiti dagli interventi dei consiglieri Alessandro Caneschi, Giovanni Donati, Andrea Gallorini e Valentina Vaccari. Presente anche il consigliere Luciano Ralli, segretario comunale del partito. Partendo dalle questioni più salienti fino alle sfide in vista delle elezioni, i capigruppo lamentano la mancanza di confronto con l’amministrazione sui temi chiave per la città. In apertura, il capogruppo di Arezzo2020 Francesco Romizi: "Finisce di fatto il decennio della destra al governo della città, e dopo questi dieci anni di buio siamo pronti a lavorare per dieci anni di luce. Sono tre le priorità, tutte e tre abbondantemente dimenticate dalla destra, sintetizzabili nelle ‘tre S’ ovvero sociale, sanità e sicurezza".
SICUREZZA
"Siamo in presenza di una situazione di insicurezza diffusa - sottolinea Caporali -. Come testimonia la recente classifica del Sole 24 Ore, risulta un aumento dei reati nel nostro territorio, e un crescendo di rapine ai danni delle aziende orafe e non solo. La città soffre anche di una progressiva situazione di degrado, con una manutenzione sempre più insufficientei". Sul tema sicurezza torna anche Menchetti: "Doveva essere il cavallo di battaglia di questa amministrazione, ma al momento pare un cavallo un po’ azzoppato. Basti vedere cosa accade ogni fine settimana intorno alle aree Porcinai. Una situazione che rasenta il degrado".
LAVORI PUBBLICI
"Sindaco assente, dialogo impossibile. Si fa sempre più evidente la mancanza di peso politico dell’amministrazione nonostante la convergenza politica con il governo - dice il capogruppo Pd Caporali - in particolare sui grandi temi che interessano il territorio. Mi riferisco all’incapacità di influire sulla progettazione di due infrastrutture strategiche: la localizzazione della stazione AV Medioetruria, la cui individuazione a Creti sacrifica completamente Arezzo, e la mancanza di finanziamenti per la Due Mari". Il consigliere Alessandro Caneschi, sottolinea la mancanza di incisività sia per le opere strategiche che per la manutenzione della città, "lasciata allo sbando e in un certo senso abbandonata. Basti pensare allo stallo di via Filzi e di via Fiorentina". Menchetti torna sulla questione tracciando un quadro degli immobili su cui il Comune, ad oggi, "non è intervenuto. C’è totale disinteresse per gli immobili comunali in stato di abbandono, quali ad esempio il chiosco di Campo Marte, il palazzo ex Banca d’Italia, la ex scuola materna di Battifolle, o la chiusura da luglio 2023 dell’Anfiteatro".
POLITICHE SOCIALI
La dem Valentina Vaccari calibra il focus sui temi delle politiche sociali. Sotto accusa, lo "smantellamento dei servizi e progetti domiciliari per anziani, così come la riduzione e l’esternalizzazione dei servizi alla famiglia," che, secondo Vaccari "devono rimanere in capo al Comune". "Sollevo i nostri dubbi sulla natura della Fondazione Arezzo Comunità. Per le politiche di assistenza c’è tutto un mondo che lavora in solitudine. Anche sulle questioni del disagio giovanile e degli asili nido mancano risposte concrete da parte dell’amministrazione: sentiamo tanto parlare di natalità quando in realtà mancano strutture educative".
CULTURA E TURISMO
Francesco Romizi incalza a partire dal tema del rilancio culturale della città. "Notiamo un certo impegno per i grandi eventi che però tralascia di valorizzare il grande patrimonio che abbiamo in città". A nove anni dall’avvio della Città del Natale, i consiglieri non giudicano adatte le infrastrutture turistiche di prima accoglienza, che "dovranno essere ripensate anche per tenere testa alla trasformazione già in atto del turimo di massa". Poi chiosa: "Guardo al 2025 come l’anno di svolta per questa città".