Pd, quel pareggio nella sconfitta. Tiene i consiglieri e Brandi rilancia: "Sicuri ci sia una maggioranza?"

L’ex sindaco di Castiglioni fa il record di preferenze, resta solo Valentina Vaccari della vecchia squadra. Si apre la corsa verso le comunali: l’obiettivo del campo largo, i rapporti col centro, il rebus liste civiche.

Pd, quel pareggio nella sconfitta. Tiene i consiglieri e Brandi rilancia: "Sicuri ci sia una maggioranza?"

L’ex sindaco di Castiglioni fa il record di preferenze, resta solo Valentina Vaccari della vecchia squadra. Si apre la corsa verso le comunali: l’obiettivo del campo largo, i rapporti col centro, il rebus liste civiche.

Strappano una sconfitta che ha il sapore del pareggio. Perché il centrosinistra finisce ancora una volta dietro i grandi rivali della coalizione avversaria: ma mantiene esattamente gli stessi eletti del vecchio consiglio. Non era scontato, in un’elezione indiretta come quella della Provincia i rovesci subiti via via nei Comuni pesano e spostano gli equilibri. Il Pd ha fatto quadrato e insieme capitalizzato le divisioni degli avversari e soprattutto l’astensione, che ha tenuto sull’Aventino soprattutto i trionfatori di Cortona. E così chiude la partita riportando in aula cinque consiglieri. Della vecchia squadra tiene botta solo Valentina Vaccari, presentata come capolista: non è la prima nelle preferenze ma è comunque con una bella dote di voti e soprattutto l’unica confermata della rappresentanza nella Sala dei Grandi. Fa il pieno o quasi tra i colleghi del consiglio comunale, e questo le basta per il bis. Filippo Polcri (curiosa omonimia) ha fatto strike in Valtiberina, Elena Spadaccio in Valdarno. Ma la grande sorpresa è Paolo Brandi: l’ex sindaco di Castiglion Fiorentino completa la risalita che lo aveva già portato, sia pur sonoramente sconfitto, alla candidatura nel suo paese, con il record di preferenze. Una sola ad Arezzo, una pioggia nei comuni intermedi, a cominciare dalla sua Valdichiana. Un segnale forte, una penetrazione simile a quella che in passato, lo aveva portato alla segretaria provinciale. E il segnale di un asse solido con la nuova segretaria Barbara Croci, in un ritrovato ruolo di coordinamento organizzativo. E nei commenti insiste proprio sulla "macchina" del Pd. "Siamo riusciti a sfruttare appieno le contraddizioni e le difficoltà del centrodestra, e a mobilitare i nostri amministratori. Abbiamo dimostrato capacità tattica e strategia".

Da spendere per ora sulla bilancia della Provincia, dopo l’opposizione netta alla mossa del bilancio. "Valuteremo sulla base dei singoli atti, ammesso che ci sia una futura maggioranza: si tratta di capire la composizione del gruppo di centrodestra, perchè sommando i voti nostri e di patto civico, siamo sei consiglieri del centrosinistra e sei del centrodestra". Un segnale lanciato con savoir faire: "Spetterà a Polcri stabilire i tempi e i modi del suo agire in politica".

La maggioranza, dice in sostanza, non è scontata. Lo è però ancora meno la partita che ora si apre nel centrosinistra. Superata la boa delle elezioni provinciali, si apre quella delle comunali: in calendario per il 2026, certo, ma più calda di quanto non si immagini.

Il campo largo cigola a livello nazionale ma qui prenderà largo? I presupposti sembrano esserci, i rapporti con i 5 Stelle in consiglio sono stati di collaborazione e ancora più con la sinistra di Arezzo 2020 guidata da Francesco Romizi. Ma tutto da aprire il confronto con il centro: non solo Italia Viva e Azione ma forse in particolare con le liste di Marco Donati. Brandi nel suo ragionamento inserisce il Patto Civico nel centrosinistra ma è una collocazione tutta da dimostrare, anche se l’eletta, Marta Mancianti, è effettivamente a Bibbiena in opposizione a Vagnoli: in lista Donati aveva ad esempio Egiziano Andreani, leghista da una vita e ora nel gruppo misto. È vero, le eventuali convergenze potrebbero passare al setaccio del secondo turno. Ma a quel punto i pareggi non conteranno più, e nemmeno partecipare. Conterà solo vincere.

Lucia Bigozzi