Trasforma le materie prime in accessori firmati Chanel, Gucci, Ferragamo e Louis Vuitton: cinture, fibbie per borse, cerniere, portachiavi e persino bottoni. Fabio Mascagni e Gianni Fagioli hanno chiuso il 2022 con un fatturato di 5,5 milioni di euro nelle due aziende di Montevarchi dove lavorano ottanta persone. Cifra che attesta una crescita complessiva del 40 per cento sul 2021. "E’ stato anno eccezionale; uscivamo dalla pandemia e la guerra in Ucraina ha mantenuto un profilo localizzato che non ha avuto ripercussioni pesanti sui mercati internazionali. A questo si è aggiunta la voglia di tornare a spendere da parte del grande pubblico", spiega Fabio che ha fondato l’impresa quarantacinque anni fa insieme al socio. Guarda al 2023 con l’ottimismo dell’imprenditore anche se "l’anno è partito un pò a rilento per il settore pelletteria, anche perchè i magazzini delle aziende sono ancora abbastanza forniti. Ma c’è molta fiducia in una ripartenza forte, sopratutto nel secondo semestre".
L’appeal del Valdarno per le grandi Maison della moda, Fabio Mascagni lo spiega così: "Tutti i maggiori brand vengono qui perchè storicamente, nel corso degli anni, Firenze ha fatto da polo attrattivo per la pelletteria. I marchi più prestigiosi sono sempre stati nella città in riva d’Arno, in particolare Gucci e Ferragamo. I francesi che per tradizione prediligono lavorare in casa propria, si sono resi conto che la filiera italiana dell’artigianato era di gran lunga superiore e hanno puntato il target anche nella nostra provincia. Ad esempio il Gruppo Arnault tende ad acquisire le aziende delle filiere toscane, perchè qui le case della moda trovano una professionalità e una storia fatta di tradizioni, competenza ed esperienza - in una parola il mestiere - che altrove non esiste, in particolare in questi settori specifici dell’artigianato".
Per Fabio Mascagni (a destra nella foto con Gianni Fagioli) il "lavoro è passione e la passione di ti porta a impegnarti e ad avere l’ambizione sana, giusta, di crescere. E’ anche l’orgoglio di pagare regolarmente gli stipendi ai dipendenti da quarantacinque anni, compresi i periodi più impegnativi del nostro percorso imprenditoriale". Racconta del passaggio generazionale da padre a figlio per la parte del socio, con la vitalità di un altro giro di boa che porta linfa ai progetti da sviluppare a apre nuovi orizzonti. "Gianni ha venticinque anni meno di me, tuttavia è lui che mi stimola e motiva a migliorare il servizio ai clienti, perfezionare certi aspetti, affinare strategie", sottolinea Mascagni che da presidente provinciale di Cna ha sul tavolo i numeri e l’andamento del settore moda nel suo complesso.
"E’ il comparto che insieme all’oro conferma le migliori performance dopo lo tsunami della pandemia. Nel mondo c’è una vitalità da parte del pubblico che alimenta gli ordini e il lavoro delle nostre imprese che per qualità si confermano al top".
LuBi