MARCO CORSI
Cronaca

Perdono e Gioco del Pozzo: vertice-sicurezza

La prefettura farà sapere quali sono i limiti Covid alle manifestazioni storiche. Il quartiere di Sant’Andrea si arrende: sarà una sfida a tre

di Marco Corsi

È una storia iniziata più di 30 anni fa quella dell’associazione rievocazione storica di Montevarchi, le cui attività, insieme a quelle del Gioco del Pozzo, sono state istituzionalizzate dall’amministrazione comunale, che ha deciso di formalizzare il riconoscimento, annunciandolo giovedì mattina in Palazzo del Podestà. Nel frattempo, in questo fine settimana, la Prefettura fornirà indicazioni sugli eventi che saranno possibili in occasione delle prossime Feste del Perdono e, soprattutto, sulle norme di sicurezza che dovranno essere seguite.

"Abbiamo fatto un percorso che oggi si formalizza – ha detto il sindaco Silvia Chiassai – la festa del Perdono della nostra città ha un’anima, che è rappresentata dall’associazione rievocazione storica e dal gioco del pozzo, che rappresentano un momento di grande identità. Era quindi necessario dare loro una veste più istituzionale".

Riguardo agli eventi di settembre, Chiassai ha sottolineato che i lavori sono in corso.

"L’obiettivo è quello di fare sia la sfilata storica che il gioco in piazza – ha detto – in questo fine settimana è programmato un incontro con il Prefetto che ci dirà se sarà possibile e con quali norme di sicurezza. Naturalmente l’amministrazione comunale si impegnerà in prima persona per garantire il rispetto dei distanziamenti necessari e dei tamponi rapidi da effettuare per chi vorrà partecipare al gioco del pozzo o per chi prenderà parte alla rievocazione. Quindi massima collaborazione per garantire la sicurezza. Speriamo davvero di ripartire con il Perdono – ha aggiunto il sindaco -, sarebbe un segnale importante per tutti noi e per coloro che da tanti anni si impegnano in una manifestazione tutta montevarchina. Ci sarà il luna park e organizzeremo molti eventi sportivi dando alle associazioni, che hanno sofferto molto in questo anno e mezzo di pandemia, grande visibilità. Poi tanto divertimento, giochi per bambini e per grandi".

"Noi ci siamo sentiti sempre portatori di Montevarchi e della sua identità e questo è un riconoscimento per gli sforzi fatti", ha commentato il presidente dell’associazione rievocazione storica Antonio Melzi in riferimento al percorso di istituzionalizzazione. l “Gioco del Pozzo” è la ricostruzione di una contesa tra i giovani dei vari quartieri della città, all’epoca denominati “gonfaloni”. Lo scopo era quello di acquisire una priorità nell’attingimento dell’acqua dal pozzo cittadino nei periodi di siccità o di penuria. Una tradizione che è stata rispolverata negli ultimi anni nel campo di gioco di piazza della Repubblica con tre cerchi concentrici (esterno, di difesa e centrale) per complessivi 12 metri di diametro.

Nei giorni scorsi il quartiere di Sant’Andrea ha annunciato di non poter partecipare alla competizione: "Non possiamo garantire la preparazione che il livello attuale della competizione richiede – ha spiegato il rione -. La squadra è ferma da due anni e sappiamo quanto pesa anche per il nostro gruppo questa situazione, ma noi giocatori lo consideriamo un impegno e uno sport da rispettare, per il quale ci alleniamo da dicembre fino a settembre ormai da 15 anni. Mancando questi presupposti e considerando anche possibili quarantene, i gialli di Santa Maria hanno preso questa decisione. Nel caso gli eventi siano favorevoli, garantiamo comunque la nostra presenza e partecipazione alla rievocazione storica di Montevarchi".

Gli organizzatori stanno quindi studiando la nuova formula, che prevederà gioco forza la presenza di tre squadre. Possibile un girone all’italiana.