MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Perseguitata da un anno: stalker ora nei guai

Una ragazza ha trovato la forza di denunciare il trentenne che era arrivato fino a pedinarla. Per lui scatta il divieto di avvicinamento

di Maria Rosa Di Termine

Un anno da incubo, tra messaggi, doni non richiesti, attenzioni morbose e addirittura il pedinamento fin sotto casa. Ma alla fine la vittima di una storia di stalking, una ragazza da tempo residente in Valdarno, ha deciso che la situazione era ormai insostenibile e ha trovato il coraggio di raccontare il suo calvario ai carabinieri della Compagnia di San Giovanni. E i militari, diretti dal capitano David Millul, al termine di un’intensa attività di indagine, hanno provveduto a notificare ad un trentenne della zona, con qualche precedente alle spalle, il "divieto di avvicinamento" alla giovane emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Arezzo. Si tratta dell’ennesima vicenda, che può essere etichettata come di violenza di genere, nella vallata ed è stata raccontata nel dettaglio a inizio dicembre dall’involontaria protagonista che si è presentata negli uffici della Benemerita decisa a denunciare il suo persecutore e a ritrovare la serenità perduta. Tutto era cominciato nei primi mesi del 2020 quando l’uomo l’aveva adocchiata sul posto di lavoro. E fin da subito erano state chiare le sue intenzioni, con avances sempre più pressanti ed esplicite. Insomma, un colpo di fulmine per lui, perché lei invece non ne voleva proprio sapere e tantomeno aveva alimentato false speranze nel suo spasimante, respingendo con fermezza una corte che di giorno in giorno diventava sin troppo assidua. Tentativi inutili. Anzichè desistere, infatti, il valdarnese ha rincarato la dose tempestando quotidianamente la ragazza con decine di messaggi sui social e nelle chat più usate. Non solo, perché come ha raccontato agli uomini in divisa, le aveva fatto recapitare anche nel luogo dove lavora dei regali indesiderati e non richiesti, si faceva vivo in pubblico per rivolgerle apprezzamenti pesanti ed era arrivato persino a pedinarla. Ce n’era a sufficienza per indurre la donna, che temeva per la propria sicurezza, a trovare la forza di reagire e a confidare quanto le stava capitando al comandante della stazione del centro scenario delle continue persecuzioni.

Immediato l’avvio dell’inchiesta e in prima istanza i carabinieri hanno passato al setaccio i social network per acquisire i messaggini inviati dallo stalker. Successivamente hanno raccolto le deposizioni dei testimoni, visto che alcuni degli episodi narrati erano avvenuti alla presenza di altre persone. L’intera documentazione infine è stata trasmessa all’autorità giudiziaria e accompagnata dalla richiesta contestuale di emettere un provvedimento cautelare. Che è stato accordato in breve dalla magistratura e notificato dal personale dell’Arma al diretto interessato poi condotto in caserma per la foto-segnalazione di rito.