AREZZO
Sono aumentate le aggressioni al personale sanitario. Lo dicono i dati diffusi ieri dall’Asl in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. "Rispetto al 2022, nel 2023 c’è stato un incremento: nell’area vasta sono passate da 228 a 452. Di queste ben 235 ad Arezzo" spiega il direttore generale, D’Urso. "Un numero importante, anche una sola aggressione lo sarebbe, in conseguenza del quale abbiamo alzato i livelli di guardia. E’ impensabile che professionisti vengano aggrediti proprio nel momento in cui stanno garantendo la tutela della salute". Due aggressioni ogni tre giorni. "Tale dato - spiega la Asl - può essere spiegato in parte con la recrudescenza generalizzata del fenomeno, e in parte con la seria opera di sensibilizzazione aziendale". Sono 442 le aggressione fisiche, 144 quelle verbali, la mancata congruenza della sommatoria in confronto al numero totale si spiega con il fatto che in diversi casi i lavoratori hanno segnalato di aver subito entrambe le tipologie. I dati poi spiegano che le aggressioni subite dalle donne, rispetto agli uomini sono tre volte tante: 345 rispetto a 107, una ripartizione che però va letta con i lavoratori della Asl, ovvero 6.994 donne (72,7%) e 2.630 uomini (27,3%), "pertanto possiamo concludere che nell’azienda l’incidenza delle aggressioni non è legata al sesso di appartenenza", dicono dalla Asl.
I reparti maggiormente interessati dal fenomeno, secondo la Asl, sono: Pronto soccorso (126 segnalazioni); Salute Mentale (67); Centrale operativa 118 (19); Medicina e Chirurgia di accettazione e urgenza (14); Serd e Cup (entrambi 12).