I dossier aperti di Arezzo sotto la lente del nuovo commissario provinciale di Fratelli d’Italia Simona Petrucci. La senatrice grossetana eletta ad Arezzo è venuta a raccogliere il testimone del presidente uscente Francesco Lucacci, reduce da due mandati consecutivi.
Il primo obiettivo è portare a termine i congressi dei circoli comunali per arrivare poi al nome condiviso del nuovo leader aretino della Fiamma Tricolore. Profilo che potrebbe corrispondere a quello del coordinatore comunale aretino Francesco Palazzini, al tavolo con Petrucci durante la presentazione alla stampa con il consigliere regionale Gabriele Veneri e Francesco Lucacci.
La parlamentare maremmana non si è sottratta alle domande, anche sui temi più scottanti.
Senatrice Petrucci, il settore orafo è sotto l’assalto dei ladri. L’onorevole Nisini parla di 22 nuovi agenti in servizio.
"Non c’è ancora un dato ufficiale, che potrà essere fatto alla fine dei corsi per nuovi poliziotti, certo che il governo farà uno sforzo importante per essere vicino al settore orafo. So che gli operatori del settore dicono che sono numeri insufficienti ma posso dire che questo è il primo passo di una strategia complessiva di rafforzamento delle forze di polizia per proteggere aziende e famiglie".
La Provincia è in stallo, con un presidente senza maggioranza. Cosa ne pensa Fratelli d’Italia?
"La nostra posizione è chiara: Polcri deve farsi da parte dopo aver avanzato l’offerta delle dimissioni di fronte alle forze di maggioranza. è un tema di cui parleremo presto anche al tavolo regionale".
Ma senza il passo indietro di Polcri l’amministrazione rischia uno stallo di altri due anni, fino alle elezioni di fine 2026. Uno scenario poco edificante...
"La legge consente paradossi come questo, simile a quello che succede a Grosseto dove il presidente di centrosinistra è senza maggioranza. Le Province andranno riformate, nel frattempo Polcri deve farsi da parte".
Il caso Cortona con Carini sconfitto al primo turno è ancora una ferita aperta?
"È una ferita che si sta rimarginando e sulla quale stiamo riflettendo: si è valutato male il consenso che in quel momento Meoni aveva nel suo paese. Un errore che ci può stare ma che non possiamo permetterci di ripetere nella sfida amministrativa 2026, tra capoluogo e un’altra decina di Comuni. Il lavoro fatto da Lucacci è stato eccellente, noi proseguiamo sulla strada che ha tracciato con una grande organizzazione e una nuova energia di governo".
Federico D’Ascoli