
Valentino Pezzuti
Arezzo, 18 settembre 2020 - Si sblocca la grande crisi della giustizia aretina, quella che aveva lasciato Palazzo di giustizia decapitato dei suoi vertici. Dopo il reintegro (provvisorio) del procuratore Roberto Rossi, ancora in attesa del verdetto del consiglio di stato nel merito del suo ricorso, arriva dunque il voto del plenum del Csm sul nuovo presidente del tribunale, Valentino Pezzuti, proveniente da Lucca, dove ha ricoperto finora la stessa carica.
Quella di Palazzo del Marescialli è una decisione all’unanimità, come unanime era stato il voto della quinta commissione sugli incarichi direttivi. Tutte le correnti, quindi, e anche i membri di diritto hanno trovato l’accordo sul nome del magistrato, 63 anni, una lunga esperienza alle spalle.
E’ un passo decisivo per risolvere l’impasse che ormai da un anno, da quando il primo settembre 2019, era andata in pensione Clelia Galantino, il vecchio presidente, aveva messo in gravissima difficoltà il tribunale. Con Gianni Fruganti, numero uno della sezione penale, costretto a fare la parte del Fregoli della giustizia: presidente ad interim del tribunale e anche presidente del collegio che si sta occupando del crac Etruria, probabilmente il più grosso processo mai celebrato ad Arezzo.
L’arrivo di Pezzuti dà un po’ di fiato non solo a Fruganti ma a tutta la asmatica macchina giudiziaria aretina, che è riuscita a non accumulare arretrati drammatici nonostante una carenza d’organico paurosa. L’ultimo che se ne è andato è stato, pochi giorni fa, il giudice del civile (ma si era occupato anche di penale) Marco Cecchi. Prima di lui si erano trasferiti altrove due dei tre Gip, Angela Avila e Piergiorgio Ponticelli, la prima tornata a Perugia, il secondo spostatosi a Firenze come Gip distrettuale.
Un vuoto di magistrati che aveva scatenato prima dell’emergenza Covid (che ha contribuito ad appesantire ulteriormente la situazione) anche la protesta degli avvocati, finchè non si era giunti a una delibera del Csm, che aveva disposto l’invio a Palazzo di giustizia di un pacchetto di giudici-ragazzini, magistrati di prima nomina dirottati in una sede in grave sofferenza. Saranno in servizio da novembre.
Il caso vuole che la scelta di Pezzuti arrivi proprio nel giorno in cui era ad Arezzo il sottosegretario alla giustizia Andrea Giorgis, protagonista l’altra mattina, in piena campagna elettorale per il Pd, di una conferenza stampa al bar Menchetti, davanti al tribunale, proprio su questo stato di crisi.
Ovviamente c’entra poco: il governo non ha a che fare con le nomine se non per il concerto del ministro guardasigilli. Ora tocca a Pezzuti rimettere in moto un meccanismo arrugginito. Almeno, però, ci sono un presidente di tribunale e un procuratore che non sono semplici reggenti.