REDAZIONE AREZZO

Piazza Grande esce dal "bunker". Si rialza il tetto delle presenze. Accesso anche da via Seteria

Tra le mosse al tavolo della Prefettura una diversa gestione degli spazi: largo anche a Borgunto e Pescaja. Tolleranza oltre quota 2000, il trasloco di Santa Claus dovrebbe allentare la morsa. Un nuovo vertice.

Messo a punto un piano operativo per la sicurezza per. migliaia di visitatori

Messo a punto un piano operativo per la sicurezza per. migliaia di visitatori

Una scorciatoia per la Città di Natale? Ma giurate di tenere il segreto? Bene, affare fatto. Semplice: mentre il popolo dei turisti si accalcherà sul Corso muovendosi a zig zag tra una comitiva e l’altra, girate in via Mazzini, superate i ristoranti sempre strapieni e ancora a sinistra verso via Pescaja. O più avanti verso Borgunto. Perchè quest’anno, Natale a parte, niente è più come prima.

La novità è sbucata dal tavolo per l’ordine pubblico presieduto dal prefetto e cambia le carte in tavola. Fino all’anno scorso l’ingresso era unico: via Vasari. Con i turisti affaticati dalla salita ma costretti ad allungare da via Seteria fino allo stremo delle forze. Ora si cambia.

Se la soluzione sarà confermata al prossimo confronto istituzionale, via Vasari sarà la principale uscita dalla piazza e via Seteria sarà la porta. Non solo. Sia via Pescaja che Borgunto saranno percorribili nei due sensi, quindi buone sia per affacciarsi sul mercatino tirolese sia per lasciarselo alle spalle. Una soluzione saggia, che evita inutili obblighi e potrebbe allentare la morsa dei giorni peggiori.

Anche se, con la giusta elasticità di ogni misura di sicurezza, ogni cosa potrà essere rivista in corsa. Intanto il tetto massimo di presenze in piazza si dilata: perfino oltre quota duemila. E ai vecchi contapersone, ormai demodè, si sostituisce la forza delle telecamere dalle quali verificare in tempo reale che non ci siano ingorghi o affollamenti critici. Un occhio attento e tanto buon senso, il massimo che si possa pretendere quando di base ci sia una grande festa, quella sotto l’albero.

Nulla, sia chiaro, sarà lasciato al caso, sia in termini di steward che di tutele sanitarie, dalle ambulanze pronte a partire ai soccorritori a piedi attrezzatissimi e sempre all’erta. Con un aiutino da casa, la casa di Babbo Natale: dalla Fraternita si è trasferita in Fortezza e questo dovrebbe contribuire a spalmare meglio gli arrivi su tutto il percorso, che poi è l’obiettivo da sempre della Fondazione: anche considerando le mille altre tappe della festa, dai banchi di Risorgimento e San Jacopo in su. Ma torniamo al Prato largo, ampio, ben più della piazza. Meno ampi, storicamente, i parcheggi, fatalmente pochi rispetto al milione e mezzo di presenze in viaggio.

Intanto il Comune è venuto incontro ai residenti: nella Ztl perderanno parecchi dei loro posti, in parte saranno reintegrati da una fascia di piazzole riservate in via Pietri, sotto le scale mobili. Piazzole nella normalità a pagamento, gli incassi ne subiranno un piccolo contraccolpo, ma ben bilanciato dal tutto esaurito fisso che aspetta le altre strutture. Così però diminuiranno ancora i posti per il resto del mondo.

Multipiano a parte, dovrebbero essere confermate le aree di sosta straordinarie intorno al Centro Affari collegate al centro con bus navetta. E sono sotto esame altri spazi, fatti salvi quelli destinati ai camper e ai pullman, entrambi pronti a sbarcare in forze.

Due i punti di arrivo prevalenti: l’area del Rossellino, con percorso a piedi da Porta Buia e da via Petrarca, e la stessa via Pietri, ricucita al colle dalle scale mobili. Scale che Atam sta saggiamente revisionando perché siano pronte all’uso nel momento della verità: venerdì 16, l’apertura della festa, l’inizio ufficiale del Natale aretino.

LuBi