LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Pieve, già consegnati i lavori. Vescovo: "Partiranno a breve"

L’operazione di salvataggio della facciata entra finalmente nella fase cruciale. Decisivo il milione donato da Bertelli. Operazione con la Soprintendenza.

I lavori alla Pieve: a giorni parte il cantiere per il restauro della facciata

I lavori alla Pieve: a giorni parte il cantiere per il restauro della facciata

Fanno le foto dribblando le impalcature. La Pieve è ancora ingessata dopo mesi dal primo intervento. Un intervento provvidenziale, avendo bloccato le cadute che ne stavano minacciando la facciata oltre che gli eventuali passanti. Ma la chiesa quest’anno ritroverà se stessa.

"Abbiamo già assegnato i lavori alla ditta" conferma il vescovo Andrea Migliavacca con soddisfazione. Tra i tubi innocenti troneggia un cartello che fa riferimento a quel cantiere ma la fumata bianca del Vescovo ha un suono diverso. Non è ancora stata decisa la data effettiva di apertura del cantiere e Migliavacca rimanda a quel giorno i dettagli. Ma il più è fatto. Fatto grazie ad uno dei ragazzi di piazza Grande, quel Patrizio Bertelli che tra le mille impronte aretine di questi mesi ha avuto anche modo di mettere a disposizione un milione di euro proprio per salvare la Pieve. La Pieve e insieme la sua veduta da bambino, essendo nato nell’angolo della piazza che ha la vista migliore sul monumento.

E l’operazione è frutto anche della buona sinergia tra la Diocesi e i suoi tecnici, i primi a salire sulle impalcature mesi e mesi fa per verificare la fragilità delle colonnine, e la Soprintendenza. Le Belle Arti hanno da tempo una cifra stanziata per intervenire sulla stabilità della struttura ma è chiaro che quei soldi per i cedimenti della facciata non sarebbero mai bastati. "È come un anziano con una serie di patologie da non trascurare" aveva commentato a suo tempo proprio il soprintendente Gabriele Nannetti. Pronto a ringraziare Bertelli per l’assist ricevuto per bruciare le tappe del cantiere. Ora ci siamo.

Aveva previsto un via a inizio 2025, in fondo il cronoprogramma resta quello. La facciata romanica è suddivisa in un ordine inferiore di cinque arcate cieche su colonne di granito, a cui si sovrappone il loggiato superiore a tre ordini con colonnette tutte diverse tra loro.

Il crollo di una colonnetta aveva fatto suonare il campanello d’allarme, eravamo nel giugno del 2023, da quel momento la città trema. La Pieve è davvero uno dei gioielli più cari agli aretini e non poterne ammirare lo sviluppo, essere costretti a intravedere il ciclo dei mesi è un sacrificio grosso, in particolare per i turisti. La previsione di spesa complessiva si aggirava intorno ai tre milioni: e non a caso sia il vescovo che il parroco don Alvaro Bardelli avevano lanciato un appello alla città per intervenire in soccorso del gigante ferito, anche con offerte piccole, certo più piccole di quella messa a disposizione del patron di Prada.

Ma la messa in sicurezza è un passaggio fondamentale. La fragilità complessiva tra l’altro non si ferma alla sola facciata esterna che si protende sul Corso ma anche a quella posteriore, che invece si affaccia su piazza Grande. Lì, sul lato caro al Bertelli bambino e a quanti fin da allora ammiravano il centro della città. E che a questo punto aspettano solo di rivedere il tesoro in sicurezza, finalmente liberato dalla sua gabbia d’acciaio.