
PIEVE SANTO STEFANO
Sulla morte in gara del 53enne Claudio Fioravanti di Pelago, avvenuta domenica pomeriggio durante lo svolgimento della cronoscalata motociclistica dello Spino a Pieve Santo Stefano la Procura di Arezzo ha aperto un fascicolo e delegato la polizia stradale a verificare lo stato del circuito.
Un atto dovuto in situazione del genere. In particolare la Stradale (sul posto era stata inviata la pattuglia di Poppi) dovrà relazione l’autorità giudiziaria sulle condizioni del fondo stradale nel punto esatto dell’incidente (la semicurva prima del tornante dell’Acquedotto) mentre la Ducati 1000 4T in sella alla quale correva Fioravanti è stata posta sotto sequestro.
Accertamenti che mirano a verificare eventuali responsabilità di terzi ma, allo stato, non ci sono persone sottoposte a indagini. Il sindaco pievano, Claudio Marcelli, sottolinea: "Sia per ciò che riguarda l’allestimento del percorso, sia per i mezzi di soccorso tutto è stato predisposto nella più totale regolarità, anche perché oramai qui a Pieve abbiamo una lunga esperienza in materia. È ovvio poi che la tranquillità sotto questo profilo passi in secondo piano di fronte a una tragedia del genere, che ha lasciato nel dolore i familiari e anche tutti noi: avremmo voluto che fosse una domenica soprattutto di festa, con l’accoglienza che da sempre il nostro paese riserva agli ospiti".
Non è invece prevista, a quanto risulta, l’autopsia sulla salma del pilota.
La tragica scomparsa di Claudio Fioravanti ha generato profonda costernazione nell’ambiente motociclistico. Fioravanti era conosciuto nell’ambiente per essere oltretutto un valido centauro; come già ricordato, in sella alla sua Ducati 1000 d’epoca aveva vinto anche la propria classe nell’edizione del 2018. Quella datata 2022 è invece finita nello stesso istante del terribile incidente: era doveroso che lo spettacolo sportivo si fermasse.