Partito il piano di recupero del colle del Pionta, l’area tanto amata dagli aretini che, però, lamentano di sentirsene privati. Spaccio e spazi abbandonati per lungo tempo lo hanno reso poco vivibile. Numerosi gli interventi e le iniziative da parte di molti soggetti con un impegno comune: restituire il Pionta alla città.
Per quanto riguarda il Comune l’assessore Francesca Lucherini, in consiglio comunale, ha spiegato: "Il Comune è proprietario del verde e di una modesta palazzina altrimenti la maggior parte degli edifici è di proprietà di Asl e Università. La nostra prima idea è stata dunque quella di rendere più vivibile il parco anche attraverso nuovi ingressi e parcheggi. E un’entrata a gradoni, ulteriore rispetto a quelle esistenti, è concepita in fondo a viale Cittadini dove arriva adesso la doppia canna del Baldaccio, con una bella panoramica su tutto il complesso e alle spalle lo skyline del centro storico. Ma soprattutto vogliamo che il Pionta diventi un tutt’uno con la città senza che resti un polmone verde un po’ isolato. È prevista anche una nuova piccola costruzione adibita a spogliatoio di pertinenza dell’area sportiva che vi è sorta. Il Pionta è stato protagonista di un percorso partecipativo utile per disporre di un contributo progettuale condiviso".
Intervento a cui ha fatto eco il consigliere di minoranza Michele Menchetti: "Nel progetto ci sono alcuni punti non contemplati: l’illuminazione e la videosorveglianza inefficaci, il chiosco a Campo di Marte che potrebbe essere adibito a vari utilizzi, gli scavi incompiuti. La pulizia del parco e le attività illecite che vi si svolgono: qui non è in ballo la manutenzione di un’area ma le stesse politiche sociali".
"Sottolineo che parliamo dell’adozione di un piano di recupero non di un progetto già finanziato: si tratta di un masterplan uscito da un percorso partecipativo indetto dall’università e al quale abbiamo contribuito. C’è degrado ed è vero ma da qualcosa dovremo pur partire" ha replicato l’assessore Lucherini.
Gaia Papi