FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Podere Rota, ancora polemiche: "Problemi ambientali e sanitari"

Il movimento consumatori di Arezzo si costituirà parte civile nel processo Keu, l’appello dell’associazione

La discarica di Santa Maria

La discarica di Santa Maria

"Accogliamo con soddisfazione la sentenza di assoluzione della Csai, società che gestisce la discarica di Podere Rota, ma non possiamo ignorare le criticità ambientali e sanitarie che affliggono il Valdarno". È l’allarme lanciato dal Movimento Consumatori Arezzo - Sindacato dei Consumatori, dopo la notizia della chiusura delle operazioni di analisi e studio che hanno sollevato Csai da ogni responsabilità sulla presenza di inquinanti nella falda sottostante e nei terreni limitrofi all’impianto. Tant’è che il gestore si costituirà parte civile nel processo Keu, in quanto parte danneggiata e offesa. L’intervento dell’associazione guidata da Armando Mansueto intende puntare i riflettori su quella che è la situazione ambientale del comprensorio nel suo complesso. "Questa decisione – sottolinea – non stabilisce che non ci sia stato inquinamento, ma semplicemente che non è stato dimostrato che sia stato provocato dalla Csai.

Non possiamo fare a meno di confrontare la situazione del nostro territorio con quella di Peccioli, dove la gestione della discarica ha portato ricchezza e sviluppo, mentre nel Valdarno emergono solo scandali e un preoccupante aumento dei casi di tumore. Invitiamo la cittadinanza e le istituzioni a prendere visione dei bilanci della Belvedere Spa e a confrontarli con quelli di Csai e Sei Toscana, chiedendo trasparenza sulle ragioni che hanno portato all’arrivo di Iren". Su questo passaggio insiste il Movimento dei consumatori. "Chiediamo con fermezza che Csai e Sei Toscana presentino un progetto dettagliato su come verranno spesi i fondi accantonati per il post-mortem della discarica di Podere Rota. La tutela della salute pubblica e dell’ambiente non può essere secondaria a logiche economiche poco chiare".

Dopo il duro affondo, i rappresentanti ricordano che è necessario fare chiarezza sulle conseguenze dell’inquinamento nella vallata. "È fondamentale che la Regione Toscana aggiorni il Registro dei Tumori, fermo al 2014, come richiesto dal Ministro dell’Ambiente alla Regione Campania dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. I dati relativi all’incidenza dei tumori nel Valdarno, in alcuni casi superiori a quelli della Terra dei Fuochi, impongono un’azione immediata e trasparente. Denunciamo inoltre la presenza di altre tre discariche non bonificate nel nostro territorio; dobbiamo tenere alta l’attenzione affinché Podere Rota non diventi la quarta. La salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente devono essere priorità assolute".