MARCO CORSI
Cronaca

Podere Rota, dai rifiuti all’hi-tech. L’impianto strizza l’occhio agli orafi

La discarica si è trasformata in un polo per ricavare metalli preziosi: verso sinergie con il distretto

La visita. del ministro all’ambiente Pichetto Fratin all’impianto Iren

La visita. del ministro all’ambiente Pichetto Fratin all’impianto Iren

Il polo impiantistico di Podere Rota, nel comune di Terranuova, cambia pelle e si adegua alle nuove tecnologie. Il luogo dove fino a qualche anno fa c’era una discarica che serviva non solo il Valdarno, ma anche Firenze, si sta trasformando in un distretto di economia circolare.

Quello che è stato inaugurato venerdì scorso alla presenza del ministro dell’ambiente Fratini è infatti un impianto unico in Europa, che consentirà di recuperare oro, argento, palladio e rame dalle schede elettroniche provenienti dai Raee.

Ogni anno usciranno dallo stabilimento di Podere Rota quasi 200 chili di metalli preziosi e 57 tonnellate di rame, per giunta producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento.

E ciò consentirà di sviluppare anche sinergie con il vicino distretto orafo aretino. Un distretto, come ha ricordato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, intervenuto all’inaugurazione, che si sta caratterizzando per la sua vitalità. "I dati sull’esportazione, sulla crescita del settore sono tutti estremamente positivi - ha ricordato il governatore - È evidente che trovare una risposta anche a quello che è il riciclo, il recupero come avviene in questo impianto dà forte impulso e ricchezza a questo territorio".

Il sito, che si estende su una superficie di circa 2.400 mq, rappresenta un unicum a livello nazionale, in un Paese in cui solo il 30% dei rifiuti elettronici viene recuperato correttamente.

La capacità di trattamento della struttura, realizzata da Valdarno Ambiente, società del gruppo Iren, è pari a oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, che permetterà un recupero medio minimo settimanale di circa 1 chilo di oro, 2 chili di argento, 0,5 chilogrammi di palladio, 500 chili di rame metallico puro e tra i 600 e 700 chili di rame in polvere.

Lo stabilimento dispone di aree di stoccaggio e un laboratorio chimico che, attraverso analisi spettroscopiche, si misurerà la qualità delle schede elettroniche da trattare, quella dei prodotti intermedi e dei metalli riciclati.

Nella prima fase di separazione termo-meccanica, le schede elettroniche verranno riscaldate fino a 220 °C per facilitare il distacco dei vari componenti. Questi saranno poi ulteriormente separati per dimensione e infine triturati. Il secondo processo riguarda il recupero e l’affinazione chimica dei metalli.