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Sostanze inquinanti al sito di POdere Rota ; Csai sollevata da ogni responsabilità
Chiuso ufficialmente il procedimento di bonifica di Podere Rota. "Nessuna responsabilità di Csai per il superamento dei limiti di sostanze inquinanti". E l’azienda si costituisce parte civile nel processo Keu. Sono le novità presentate ieri mattina nel corso di una conferenza stampa convocata dalla società negli uffici di via Lungarno, a cui hanno partecipato il presidente di Csai Andrea Fratini, l’amministratore delegato Marco Buzzichelli e il responsabile tecnico Luca Zipoli. Csai ha fatto sapere di essere stata sollevata da ogni responsabilità relativa alla presenza di inquinanti nella falda sottostante e nei terreni limitrofi al sito di Podere Rota. "La Conferenza dei servizi attivata dalla Regione Toscana - ha spiegato l’azienda - dopo quasi 2 anni di indagini ambientali e numerose udienze ha confermato che il quadro ambientale della discarica di Casa Rota non presenta alcuna anomalia. Nel corso di queste analisi, sono state rilevate tracce di sostanze, come i solfati, che tuttavia sono risultate conformi ai limiti di legge". Ma c’è un altro procedimento tutt’ora in corso che riguarda la Sp 7 di Piantravigne, dove i superamenti dei limiti di legge per cromo e cromo VI sono stati imputati alla contaminazione delle terre di riporto utilizzate per la realizzazione della variante della nuova strada ed è stato chiarito che non esiste alcuna correlazione con la gestione dell’impianto di Podere Rota. "Anzi - ha precisato Csai - i superamenti dei limiti per alcune sostanze inquinanti presenti lungo la variante sono stati accertati proprio grazie alla collaborazione che Csai ha prestato, sin da subito, alle indagini ambientali facendosi carico unilateralmente dell’intero Piano di caratterizzazione di tutta l’area, anche per parti non di sua proprietà". Il gestore della discarica, in quanto parte danneggiata e offesa, ha anche depositato e ottenuto la costituzione di parte civile nell’ultima udienza al Tribunale di Firenze sull’inquinamento da Keu. Csai ha inoltre ricordato che fu proprio l’azienda nel 2020 a segnalare ad Arpat la presenza di valori oltre i limiti di legge nei terreni vicini alla discarica. Per garantire la sicurezza del sito e dell’ambiente circostante sono stati realizzati nel frattempo degli interventi, come la copertura delle aree interessate con teli impermeabilizzanti per impedire alle sostanze di raggiungere le falde acquifere. "La Regione Toscana - ha aggiunto la società - dovrà proseguire gli accertamenti necessari e, al termine di tale procedimento, Csai potrà anche esercitare azioni risarcitorie verso i soggetti responsabili delle contaminazioni e delle incaute dichiarazioni rilasciate da soggetti pubblici e privati lungo questa paradossale vicenda".