
Un giardino con vista sulla città a sud. Un giardino in cima alle mura di Poggio del Sole, uno degli angoli più degradati di Arezzo. Un’area verde alla quale per ora accedono gli scalatori in erba, arrampicandosi in via fra’ Guittone tra i sassi e accendendo lì dove spesso campeggiano le siringhe. E che prova a cambiare pelle.
E’ il senso del progetto approvato dalla giunta, sulla linea dei piani delle opere pubbliche via via varati negli ultimi cinque anni. Per ora l’intervento sulle mura più sostanzioso era stato quello a Trento e Trieste e che aveva portato anche alla messa in sicurezza e restauro della grande porta. Un piano complessivo l’ex assessore Gamurrini lo aveva elaborato, ma comportava un impegno di spesa da milioni di euro. Da qui la scelta di concentrarsi su un fronte di forte degrado.
E’ quello che comprende su un lato l’area dell’autostazione e dall’altro, per l’appunto in via Fra’ Guittone, il tratto che costeggia Poggio del Sole. L’intervento complessivo sfiora il milione di euro, per l’esattezza 880 mila. E l’attuale assessore Alessandro Casi lo divide in tre lotti. Prima puntata il paramento murario esterno, quella con la situazione di degrado più evidente. E’ stata teatro anche di alcuni crolli, che hanno portato al transennamento a scanso di pericoli più gravi sia sui passanti che sul traffico.
Seconda tappa proprio il giardino soprastante il baluardo in via Fra’ Guittone. Siamo in una zona a verde del tutto infestata da erbacce e in qualche caso vere e proprie "liane" che creano quell’effetto giungla che da anni tiene gli aretini lontani da qualunque visita. Stavolta verrebbe creato un accesso vero e proprio, non solo per scalatori, e arrivando ad una recinzione completa, con tanto di impianto di illuminazione e di videosorveglianza.
Tutto passa dal rifacimento di parte del muro crollato, dalla sistemazione della scarpata trasformandola in una lieve pendenza. E all’arrivo oltre ad alcune piante nuove anche di una determinante ringhiera metallica su tutta l’area, perché il battesimo peggiore del nuovo giardino sarebbe che qualcuno scivolasse e cadesse sotto le mura. Alcuni vialetti interni sarebbero sistemati in massetto architettonico. Questa fase in sè costerebbe trecentomila euro.
Infine il terzo lotto: un restauro delle cortine murarie nei tratti che delimitano la stazione degli
autobus ed il tratto che dal baluardo del Poggio arriva fino ai resti del bastione di porta Buia. Anche in questo caso preliminare la rimozione della vegetazione che produce già piccoli dissesti alle pietre.
Ancora più delicata la situazione dei resto del bastione di Porta Buia in prossimità di Via Petrarca. Qui sono previsti veri e propri consolidamenti strutturali. Tutto a pochi metri dal primo cantiere verso l’inaugurazione: quello di piazza della Stazione e piazza della Repubblica.
Si aspetta solo la data nella quale sarà abbattuto il grande l’albero a ridosso del bar, l’unico a non aver passato la visita di controllo degli agronomi. L’unico escluso dal primo taglio del nastro della nuova giunta.