Un autore in cerca di sette personaggi. Parafrasando la pièce pirandelliana è la sintesi di ciò che potrebbe accadere domani nella Sala dei Grandi. Personaggi, alias voti a favore; autore alias il presidente Alessandro Polcri. Perchè in ballo c’è la variazione al documento unico di programmazione (Dup), passaggio strategico che in base al regolamento ha bisogno di una maggioranza qualificata. Ma nella Sala dei Grandi non ce n’è traccia: Polcri governa da solo, forse unico caso in Italia, di un presidente di Provincia "orfano" di un gruppo consiliare e con l’intero pacchetto di deleghe nelle sue mani. Un uomo solo al comando: con il centrodestra sull’Aventino e in attesa da Polcri della data delle dimissioni e con il centrosinistra a trazione Croci che ha scavato un solco attorno alla presidenza e azzerato qualsiasi possibilità di convergenza. In questo quadro, domani la seduta del consiglio si annuncia in salita. Il punto attorno al quale gira la partita sono i voti che Polcri sulla carta non ha ma dei quali ha bisogno per portare avanti il piano di programmazione. Ne servono sette ma se il centrodestra non andrà in aula come ormai pare quasi certo, Polcri avrebbe bisogno del sostegno di Pd e Patto Civico. I dem saranno disposti a fare da "stampella" dopochè il presidente ha dichiarato di restare nel recinto del centrodestra? E ancora: il centrodestra che da mesi sollecita Polcri al rispetto del patto politico e chiede il ritorno anticipato alle urne, sarà disponibile a dare una mano? La caccia alle cosiddette "convergenze parallele" è aperta. Come dimostra il "contatto" tra il presidente della Provincia e gli esponenti di Patto Civico. Più di un contatto, per la verità, perchè si è trattato di un faccia a faccia in quel di Ceciliano. Colloquio al bar davanti a una tazzina di caffè per ragionare sui "temi all’ordine del giorno della seduta consiliare. Il presidente Polcri si è dimostrato interessato a collaborare con noi sui contenuti programmatici", spiega Marco Donati, leader del fronte civico. Ieri sera l’assemblea del rasssemblement moderato ha ragionato sul da farsi e domani in aula "faremo le nostre valutazioni", va prudente Donati. Anche perchè per disegnare nuovi equilibri possibili, sono indispensabili le adesioni almeno di una parte dei gruppi consiliari più numerosi. Fdi, Forza Italia, Lega e Ora Ghinelli sono ben piantati "sulle linea della fermezza". Il voto disallineato sulle risorse ai Comuni della precedente seduta ha rappresentato "una linea Magineau concordata coi vertici regionali della coalizione", fanno osservare dal centrodestra. Un segnale politico a Polcri, "l’ultimo per la verità" assicurano manifestando una crescente insofferenza che ha "contagiato" pure le colombe impegnate nella mediazione. Di qui l’orientamento a disertare l’aula o quantomeno il voto sui singoli atti. Se così sarà, Polcri potrebbe ritrovarsi nella Sala dei Grandi sempre più isolato.
CronacaPolcri cerca voti per la variazione Dup: sfida aperta tra centrodestra e centrosinistra