Ma don Alvaro, l’inossidabile parroco della Pieve, dalla prossima settimana sentirà più vicino il Polittico di Lorenzetti, il capolavoro in giro per il mondo? Perché è vero che domenica si chiude la grande mostra dell’arte senese al Metropolitan di New York, nella quale il nostro gioiello è protagonista. Però è altrettanto vero che il dipinto farà le valigie non per Arezzo ma per Londra. E la foto con la quale il sacerdote l’ha sostituito comincia a stare stretta, perfino ai turisti meno avvezzi. Però il Polittico sta vivendo la sua grande primavera. I dati ufficiali della mostra di New York, ancora non ci sono, e non solo perché rimarrà aperta fino a domenica prossima. Tuttavia le stime sono scintillanti. Il numero dei visitatori del Met, uno dei primi dieci musei al mondo, nel 2024 si dovrebbe attestare intorno ai 5 milioni e mezzo. Lontani dal record segnato prima del Covid, oltre quota sette milioni eppure in netta ripresa dopo il calo fisiologico di quegli anni.
La mostra dell’arte senese, salutata da articoli entusiasti sui giornali americani, è rimasta aperta circa 4 mesi. E quindi anche solo una media statistica indica il totale dei visitatori passati davanti al nostro polittico intorno ad un milione e 800 mila. Ed il dato è probabilmente sottostimato. Nei quattro mesi della mostra dell’anno, infatti, c’era tutto il periodo natalizio e delle feste: quindi potenzialmente una stagione molto ricca per i corridoi e per le casse dell’evento. Già, anche le casse: perché il biglietto d’ingresso al Met, e quindi alla mostra, costa 30 dollari, che più o meno, corrispondono a 28 euro. E nel fronte dei visitatori in giro per le sale la stragrande maggioranza è costituita da americani e newyorkesi, un po’ perchè giocano in casa e un po’ perché l’aumento dei biglietti, scattato nel 2022, sta facendo una pesante selezione tra il potenziale pubblico. E i turisti? Nelle stime di uno dei grandi polmoni dell’arte da fuori arriva un po’ meno di un quinto dei visitatori, novecentomila su 5 milioni e mezzo.
Su una base di circa due milioni sarebbero quindi stati in trecentotrentamila ad affacciarsi davanti al capolavoro di Lorenzetti. Che comunque con quei due milioni di sicuro diventa l’opera aretina più vista dell’anno: neanche gli affreschi di Piero, pur in un periodo di potente crescita delle visite, possono neanche avvicinarsi a quella soglia, considerando il numero comunque limitato di turni rispetto alle richieste e comunque il traino dell’America che conta.
Ora la magia si sposta oltre oceano. L’appuntamento con la National Gallery di Londra è fissato per l’8 marzo. Un’altra corsa non da poco: la passerella sull’arte senese si concluderà infatti il 22 giugno, oltre tre mesi con la Pasqua in mezzo e l’afflusso forte della primavera.
La marcia di avvicinamento verso Londra sarà al rallentatore. Lo smontaggio deve seguire regole ferree, esattamente come il trasferimento da una parte all’altra dell’oceano. Tutto sommato, insomma, la grande attesa di don Alvaro non potrà che completarsi nel corso dell’estate, quando potrà riaprire le porte e il portale al Polittico. Sperando che per allora siano almeno a buon punto i lavoro di messa in sicurezza della chiesa e del suo colonnato esterno. E la festa a quel punto sarebbe davvero piena.
Lucia Bigozzi