Portano via oro e contanti a un anziano. La polizia li blocca e recupera la refurtiva

Gli agenti della Polizia Stradale hanno recuperato in A1 tutti i monili in oro rubati ad un 85enne poche ore prima a Pistoia. Due italiani ventenni sono stati denunciati per ricettazione e l'intera refurtiva sequestrata. Le indagini proseguono per identificare gli altri componenti della banda.

Portano via oro e contanti a un anziano. La polizia li blocca e recupera la refurtiva

Portano via oro e contanti a un anziano. La polizia li blocca e recupera la refurtiva

AREZZO

Recuperati in A1 tutti i monili in oro rubati ad un 85enne poche ore prima a Pistoia, denunciati per ricettazione due dei presunti responsabili. Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Battifolle hanno fermato per un normale controllo un’auto con due persone a bordo in direzione sud. Gli occupanti sono sembrati subito, agli occhi dei poliziotti, troppo agitati e le loro spiegazioni, riguardo ai motivi del loro viaggio, troppo inverosimili pertanto sono stati minuziosamente perquisiti. Da tale attività sono saltati fuori, in dosso ai due, 300 euro ed un sacchetto, nascosto sotto il sedile lato guida, pieno di monili in oro.

I due sono stati immediatamente accompagnati in ufficio e sono scattati gli accertamenti finalizzati a cercare di identificare chi fosse stato stavolta il malcapitato ad essere stato truffato.

Per fortuna la persona truffata, poi risultata un signore di 85 anni, si era già recata a fare denuncia negli uffici di Polizia. La banda di malfattori ha utilizzato anche stavolta il solito stratagemma.

Una telefonata, la minaccia che i figli sarebbero andati in galera se non avessero pagato una persona che di lì a poco si sarebbe recata alla sua abitazione per ritirare i soldi e preziosi che aveva in casa. I due fermati, due italiani appena ventenni, in attesa dei successivi accertamenti finalizzati a verificare le loro effettive responsabilità nella vicenda, sono stati denunciati per ricettazione e l’intera refurtiva sequestrata per essere poi restituita. Visto che anche l’auto è stata loro sequestrata i due hanno dovuto chiamare anche il taxi per tornarsene a casa in attesa del processo che sarà celebrato poi nei loro confronti. Le indagini proseguono al fine d’identificare gli altri componenti della banda.