Oggi alle 17 nella sala del consiglio di Terranuova Bracciolini, si terrà la presentazione del libro "Pratiche di Liberazione. Il manicomio di Arezzo negli anni di Agostino Pirella (1971-1978)", un’opera che ripercorre il processo di smantellamento dell’ospedale psichiatrico di Arezzo, uno dei momenti più significativi della Riforma Psichiatrica in Italia. Il volume, scritto dalla terranuovese Caterina Pesce, analizza in dettaglio le teorie e le pratiche che hanno guidato la trasformazione dell’istituzione manicomiale aretina e la creazione di un sistema di servizi sociali e sanitari territoriali.
Quella di Arezzo è una storia simbolica che anticipa e si inserisce nel più ampio progetto di costruzione del Sistema Sanitario Nazionale, segnando un passo fondamentale nel superamento del manicomio e portando avanti un approccio innovativo che poneva al centro il rapporto personale con i pazienti. Nel corso dell’incontro, l’autrice del libro approfondirà la storia di questa esperienza, mettendo in luce il ruolo centrale di Agostino Pirella, direttore del manicomio aretino dal 1971, che, grazie anche alla lungimiranza della classe dirigente locale, contribuì a un processo di trasformazione radicale e umanizzazione del sistema psichiatrico.
Pirella è stato collaboratore di Franco Basaglia, colui che, con un atto di "utopia concreta", ha chiuso i manicomi e ridato dignità agli ex-internati. Dopo l’intervento dell’autrice, seguiranno testimonianze di coloro che, nel Valdarno e in particolare a Terranuova, hanno contribuito all’ideazione e alla costruzione di una rete di servizi sanitari e sociali a garanzia della salute del cittadino. Una pluralità di voci per ricordare un processo collettivo.
Il libro si caratterizza per una lucida analisi delle teorie e delle pratiche che hanno animato la riforma psichiatrica, e delle contraddizioni che ancora oggi interrogano la società e il sistema psichiatrico.