LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Precari, corsa alle cattedre Nomine fatte e rifatte Due posti su tre di sostegno

Scelte guidate dall’algoritmo rilanciato. Per 95 prof solo incarichi a metà. Su 1200 assegnazioni oltre 800 riguardano il percorso coi ragazzi disabili.

Precari, corsa alle cattedre Nomine fatte e rifatte Due posti su tre di sostegno

di Lucia Bigozzi

I precari ballano il valzer dell’algoritmo. Il meccanismo che sostituisce i funzionari del provveditorato, filtra punteggi e richieste e manda in automatico i posti assegnati. Perfetto se tutto non durasse poche ore. Ci sono problemi soprattutto alle superiori, la macchina viene fermata e il primo giro annullato. In serata il secondo giro. Un bis apprezzato da chi già masticava amaro, tuttavia il quadro generale non cambia. Molti vincono una cattedra ma festeggiano a metà perchè, alla fine, di mezza cattedra alla fine si tratta. D’altra parte, è tutto quello che passa l’anno di grazia 2023.

In palio per i precari era rimasto pochino, se non la torta smisurata dei posti di sostegno. Merito dei concorsi completati, delle immissioni in ruolo messe a segno durante l’estate e pure per effetto del calo demografico che comincia a pesare. E così il grosso degli incarichi distribuiti extra-sostegno è fatto di spezzoni. È un termine familiare al popolo dei precari: significa che non solo non strappi un contratto pieno, quegli incarichi annuali che garantiscono fino al 31 agosto dell’anno successivo, ma non conquisti neanche la fatidiche 18 ore di uno stipendio pieno.

La prova sono loro. In 95 hanno avuto spezzoni da nove ore, la metà esatta di una cattedra piena. Anche se il secondo giro potrebbe agevolare i completamenti. Malgrado tutto restano occasioni da non perdere, sufficienti almeno a ottenere il punteggio che aiuta a salire nelle graduatorie. Tra cattedre e spezzoni le assegnazioni sono state in tutto 1212. Il numero corrisponde più o meno ad un 20% del personale insegnante. In pratica, uno su cinque è la media. Ma è un numero tutto da interpretare. L’ondata dei posti di sostegno, come avevamo anticipato, è uno tsunami. Su 1212 assegnazioni ben 847 sono di riferimento per i ragazzi disabili o più fragili. Non tutti posti pieni, pure qui tanti spezzoni. Ma resta l’ultimo piatto forte del "pranzo" dei precari. Con il suo carico di possibilità e di paradossi, perchè il problema è che mancano professionalità preparate a garantire il sostegno e mancano in modo clamoroso. La copertura scatta con le graduatorie incrociate, quindi si arriva da altre classi di concorso.

Le materie scientifiche continuano a fare la parte del leone nel quadro delle assegnazioni. Nove di matematica, 15 di matematica e fisica, 12 di matematica e scienze, 48 in un mix di posti per scienze legate ai vari settori, dall’informatica all’aereonautica, più 13 di scienze biologiche.

Sedici sono di lettere sul secondo grado, solo una di latino e greco, diciotto di italiano e geografia alle medie, sette di francese, quindici di inglese alle superiori. Ci sono poi 34 maestri e 33 insegnanti di ginnastica alle elementari e 18 maestri per l’infanzia. Si tratta in gran parte dei fatidici spezzoni di cattedra per completare organici ormai vicini alla saturazione, in un quadro non definitivo. Il secondo giro potrebbe non accontentare tutti e i ricorsi sono sempre dietro l’angolo. Dietro l’angolo i presidi, sfogliando le graduatorie che ogni singola scuola ha sulle varie materie alla luce delle richieste che riceve dagli aspiranti prof.

Il buon lavoro del provveditorato smussa gli angoli ma la macchin resta accesa. Oltre il trillo della prima campanella.|